Passione

Aforismi

Friedrich Nietzsche

"Bene e male sono i pregiudizi di Dio" disse il serpente.
"Dio stesso non può sussistere senza uomini saggi" ha detto Lutero, e a buon diritto; ma "ancora meno può Dio sussistere senza uomini non saggi" questo il buon Lutero non l'ha detto!
"Ho fatto questo" dice la mia memoria. "Non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e resta irremovibile. Alla fine, è la memoria a cedere.
A chi la castità riesce difficile, deve essere sconsigliata: affinché non diventi la strada verso l'inferno, cioè lordura e fregola dell'anima.
A favore dei critici. Gli insetti pungono non per cattiveria, bensì perché vogliono vivere anch'essi: così anche i nostri critici; essi vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.
A uno che ha molto pensato, ogni nuovo pensiero che sente o legge, appare subito in forma di catena.
A volte bastano già occhiali più forti per guarire gli innamorati; e chi avesse forza d’immaginazione sufficiente per figurarsi un volto, una figura più vecchia di vent’anni, passerebbe forse attraverso la vita affatto indisturbato.
A volte uno rimane fedele a una causa solo perché i suoi avversari non cessano di essere insipidi.
Abbastanza spesso il criminale non è all'altezza della sua azione: egli la immeschinisce e la calunnia.
Abbiamo dimenticato gli animali feroci: vi sono stati millenni durante i quali gli uomini pensarono ad essi nella veglia e nel sonno.
Accettare una credenza semplicemente perché essa è costume, significa: essere disonesti, essere vili, essere pigri. E così disonestà, viltà e pigrizia sarebbero i presupposti dell'eticità?
Agli uomini dei quali mi importa qualcosa io auguro sofferenze, abbandono, malattie, maltrattamenti, disprezzo, io desidero che non restino loro sconosciuti il profondo disprezzo di sé, il martirio della diffidenza di sé, la miseria del vinto: non ho compassione di loro, perché auguro loro la sola cosa che oggi possa dimostrare se un uomo abbia o non abbia valore, gli auguro di resistere.
Ah, ci sono tante cose fra cielo e terra, di cui soltanto i poeti hanno sognato qualcosa.
Ai sognatori dell'immortalità. A questa bella vostra coscienza di voi stessi augurate dunque un'eterna durata? non è un'improntitudine? Non pensate allora a tutte le altre cose che in questo caso dovrebbero sopportarvi per tutta l'eternità, come vi hanno sopportato fino a oggi, con una pazienza più che cristiana?
Al migliore amico toccherà probabilmente la migliore moglie, perché il buon matrimonio riposa sul talento dell’amicizia.
Al mondo vi è un'unica via che nessuno oltre a te può fare: dove porta? Non domandare: seguila.
Al nostro istinto più forte, al nostro interno tiranno, si assoggetta non solo la nostra ragione, ma anche la nostra coscienza.
Alcuni mariti hanno sospirato sul rapimento delle loro mogli; la maggior parte nel fatto che nessuno gliele abbia volute rapire.
Alle persone che non amiamo imputiamo a colpa le gentilezze che ci fanno.
Ama i tuoi nemici perché essi tirano fuori il meglio di te.
Ammesso che in genere si creda, il cristiano ordinario è una pietosa figura, un uomo che veramente non sa contare neanche fino a tre, e che del resto, proprio a causa della sua irresponsabilità, non meriterebbe di essere punito così duramente come il Cristianesimo gli promette.
Amore e odio. L'amore e l'odio non sono ciechi, bensì abbagliati dal fuoco che essi stessi apportano.
Anche Iddio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini.
Anche allo scrittore più onesto scappa una parola di troppo, quando vuole arrotondare un periodo.
Anche i propri pensieri non è possibile restituirli completamente in parole.
Anche il concubinato è stato corrotto per mezzo del matrimonio.
Anche l'anima deve avere le sue determinate cloache nelle quali far defluire la sua immondizia; a ciò servono persone, relazioni, classi, o la patria oppure il mondo oppure infine, per i più boriosi, il buon Dio.
Anche per i più grandi uomini di stato fare politica vuol dire improvvisare e sperare nella fortuna.
Anche per la sozzura dell'anima c'è bisogno di canali di scolo e di pure acque detergenti che entro vi scorrano.
Ancor sempre, contro l'amore è d'aiuto, nella maggioranza dei casi, quell'antico radicale rimedio: esser riamati.
Ancora oggi l'uomo è più scimmia di qualsiasi scimmia.
Apparenza dell'eroismo. Gettarsi in mezzo ai nemici può essere il segno distintivo della viltà.
Avere ragione è una ragione in più per non aver alcun successo.
Beati gli smemorati perché avranno la meglio anche sui loro errori.
Ben poche sono le donne oneste che non siano stanche di questo ruolo.
Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante.
Bisogna avere buona memoria per poter mantenere le promesse.
Bisogna congedarsi dalla vita come Odisseo da Nausicaa, piuttosto benedicendola che restando innamorati di essa.
Bisogna essere nati per il proprio medico, altrimenti si perisce a causa del proprio medico.
Bisogna per forza maledire, là dove non si può amare?
Bisogna separarsi da qualsiasi cosa costringa uno a ripetere continuamente No.
Buddha dice: "Non adulare il tuo benefattore!". Si ripeta questa sentenza in una chiesa cristiana: all'istante purificherà l'aria di tutto quanto è cristiano.
C'è da dubitare che un gran viaggiatore abbia trovato in qualche parte del mondo zone più brutte che nella faccia umana.
C'è sempre un grano di pazzia nell'amore, così come c'è sempre un grano di logica nella follia.
C'è un'innocenza dell'ammirazione ed è quella di colui al quale non è ancora venuto in mente che anch'egli, un giorno, potrebbe venire ammirato.
C'è un'innocenza nella menzogna che è il segno della buona fede in una cosa.
C'è una tracotanza nella bontà che si presenta come cattiveria.
Cercavo grandi uomini ho trovato sempre e soltanto le scimmie dei loro ideali.
Certe madri hanno bisogno di figli infelici, altrimenti la loro bontà di madri non può manifestarsi.
Certi sono vecchi da giovani: ma una tarda giovinezza è lunga giovinezza.
Certo non ha còlto nella verità, colui che per raggiungerla lanciò la parola della "volontà di esistere": questa volontà non esiste! Infatti: ciò che non è, non può volere; ma ciò che è nell'esistenza, come potrebbe ancora volere l'esistenza! Solo dove è vita, è anche volontà: ma non volontà di vita, bensì così ti insegno io volontà di potenza!
Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?
Che cos'è dunque la verità? Un mobile esercizio di metafore, metonimie, antropomorfismi, in breve una somma di relazioni umane che sono state potenziate poeticamente e retoricamente, che sono state trasferite e abbellite, e che dopo un lungo uso sembrano a un popolo solide, canoniche e vincolanti: le verità sono illusioni di cui si è dimenticata la natura illusoria, sono metafore che si sono logorate e hanno perduto ogni forza sensibile, sono monete la cui immagine si è consumata e che vengono prese in considerazione soltanto come metallo, non più come monete.
Che cos'è il genio? Volere un alto fine e i mezzi per esso.
Che cos'è il sigillo della raggiunta libertà? Non provare più vergogna davanti a sé stessi.
Che cos'è la felicità? La sensazione che la potenza cresce che si sta superando una resistenza.
Che cos'è la tradizione? Un'autorità superiore, cui si obbedisce non perché comanda ciò che è a noi utile, ma perché lo comanda.
Che cos'è la verità? Inerzia; l'ipotesi che ci soddisfa; il minimo dispendio di forza spirituale.
Che cos'è per l'uomo la scimmia? Un ghigno o una vergogna dolorosa. E questo appunto ha da essere l'uomo per il superuomo: un ghigno o una dolorosa vergogna.
Che cos'è per te la cosa più umana? Risparmiare vergogna a qualcuno.
Che cosa desideriamo noi vedendo la bellezza? Desideriamo di essere belli, crediamo che a ciò vada congiunta molta felicità. Ma questo è un errore.
Che cosa può soltanto essere la conoscenza? Interpretazione, non spiegazione.
Che cosa rende eroici? Muovere incontro al proprio supremo dolore e insieme alla propria suprema speranza.
Che cosa significa nichilismo? Significa che i valori supremi si svalutano. Manca lo scopo. Manca la risposta al: perché?
Che differenza resta tra un convinto e un ingannato? Nessuna, se è stato ben ingannato.
Che esista un dimenticare, non è ancora dimostrato; sappiamo soltanto che la rammemorazione non sta in nostro potere.
Che significa vivere? Vivere, ecco quel che significa: respingere da sé senza tregua qualcosa che vuole morire; vivere vuol dire essere crudeli e spietati contro tutto ciò che sta diventando debole e vecchio in noi.
Checché ne dicano i suoi detrattori, una bella donna ha qualcosa in comune con la verità: entrambe danno più felicità quando si desiderano che quando si possiedono.
Chi annette al fatto di essere creduto una tale importanza da garantire il cielo a compenso di questa fede e da garantirlo a chiunque, fosse pure un ladrone crocifisso, costui deve aver sofferto un dubbio orrendo e avere conosciuto ogni specie di crocifissione: altrimenti non comprerebbe a sì caro prezzo i suoi credenti.
Chi cerca di ottenere di proposito la confidenza di un'altra persona, di solito non è sicuro di possederne la fiducia. Chi è sicuro della fiducia, annette scarso valore alla confidenza.
Chi cerca lo spirito non ha spirito.
Chi chiami cattivo? Chi mira soltanto a incutere vergogna.
Chi conosce il lettore, non fa più nulla per il lettore. Ancora un secolo di lettori e anche lo spirito emanerà fetore. Che a tutti sia lecito leggere, finisce per corrompere non solo lo scrivere ma anche il pensare.
Chi continua a esultare sul rogo, non trionfa sul dolore, bensì sul fatto che, contrariamente a quanto si aspettava, non sente alcun dolore. Una allegoria.
Chi deve essere un creatore, non fa che distruggere.
Chi disprezza sé stesso si apprezza tuttavia ancora come disprezzatore.
Chi ha avuto sempre molti riguardi per sé, finisce per ammalarsi dei suoi molti riguardi. Sia lodato ciò che rende duri!
Chi ha contemplato l'ideale di un altro, ne è il giudice inesorabile e per così dire la cattiva coscienza.
Chi ha in sé abbastanza tragedia e commedia, se ne sta preferibilmente lontano dal teatro.
Chi ha molta gioia deve essere un buon uomo: ma forse non il più intelligente, benchè ottenga proprio quello che il più intelligente cerca di raggiungere con tutta la sua intelligenza.
Chi in una lotta non ha nessuna speranza di vincere o è manifestamente inferiore, vuole tanto più che la sua maniera di lottare venga ammirata.
Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te.
Chi nella vita preferisce il bello all’utile, finisce certo, come il bimbo che preferisce le caramelle al pane, col rovinarsi lo stomaco e con guardare il mondo con molta tetraggine.
Chi non ha già una volta sacrificato se stesso per la sua buona reputazione?
Chi non riesce a trovare la via verso il proprio ideale, vive in maniera più frivola e sfrontata dell'uomo senza ideale.
Chi non sa mettere in ghiaccio i suoi pensieri non deve portarsi nel calore della disputa.
Chi pensa molto, chi pensa cioè oggettivamente, dimentica facilmente le proprie vicende, ma non dimentica i pensieri che da quelle sono suscitati.
Chi pensa profondamente sa di aver sempre torto, comunque agisca e giudichi.
Chi raggiunge il proprio ideale, per ciò stesso lo supera.
Chi regala qualcosa di grande non trova riconoscenza, perché chi lo riceve ha già troppo peso nell’accettarlo.
Chi sa come nasce una reputazione, diffiderà perfino della reputazione di cui gode la virtù.
Chi sa di essere profondo, si sforza di esser chiaro. Chi vuole apparire profondo alla folla, si sforza di esser oscuro. Infatti la folla ritiene profondo tutto quel di cui non riesce a vedere il fondo: è tanto timorosa e scende tanto mal volentieri nell'acqua!
Chi scrive aforismi non vuole essere letto ma imparato a memoria.
Chi scrive in sangue e sentenze, non vuol essere letto ma imparato a mente. Sui monti la via più diretta è quella da vetta a vetta: ma per questo occorre che tu abbia gambe lunghe. Le sentenze devono essere vette: e coloro ai quali si parla devono essere grandi e di alta statura.
Chi si sente destinato alla contemplazione e non alla fede, trova tutti i credenti troppo rumorosi e importuni: si mette al riparo da loro.
Chi soffre è una preda di tutti: di fronte ad un sofferente tutti si sentono saggi.
Chi va dal prossimo, perché cerca se stesso, e chi, perché vorrebbe perdersi. Il vostro cattivo amore di voi stessi vi trasforma la solitudine in un carcere.
Chi vive sempre nel calore e nella pienezza del cuore e per così dire nell’aria estiva dell’anima, non può immaginarsi il misterioso rapimento che afferra le nature più invernali, che vengono eccezionalmente toccate dai raggi dell’amore e dal tiepido soffio di un solatio giorno di febbraio.
Chi vuole uccidere il suo nemico, consideri bene se proprio con ciò non lo renda, dentro di sé, eterno.
Chi è in tutto e per tutto un maestro prende sul serio tutte le cose soltanto in relazione ai suoi scolari persino se stesso.
Chi è veramente libero nello spirito, penserà liberamente anche dello spirito e non si nasconderà certe cose orribili riguardo ad origine e tendenza di esso.
Chiunque abbia mai una volta edificato un "nuovo cielo" trovò la potenza per questa impresa unicamente nel suo proprio inferno.
Ci si deve pur amare quando non ci si può sfuggire.
Ci si sbaglierà raramente attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.
Ci sono donne che, per quanto la si cerchi in loro, non hanno interiorità, sono pure maschere. È da compiangere l’uomo che ha a che fare con tali esseri quasi spettrali, necessariamente insoddisfacenti; ma proprio esse possono eccitare al massimo il desiderio dell’uomo: egli cerca la loro anima e continua a cercare.
Ci sono pavoni che nascondono la loro coda davanti a tutti; e questo lo chiamano fierezza.
Ci sono persone che vogliono render pesante la vita agli uomini, per nessun altro motivo se non quello di offrir loro in seguito le proprie ricette per l’alleviamento della vita, per esempio il proprio cristianesimo.
Ci sono sulla terra molte buone invenzioni: le une utili, le altre gradevoli: per esse la terra è amabile. E certe cose vi sono così bene inventate, da essere come il seno della donna: utili e piacevoli a un tempo.
Ci sono tante cose tra cielo e terra che solo i poeti si sono sognate e hanno cantato.
Ci troviamo così bene nella libera natura, perché essa non ha alcuna opinione su di noi.
Ci vuole più coraggio a concludere, che a fare un verso nuovo: tutti i medici e i poeti lo sanno.
Ci vuole più coraggio e forza di carattere per fermarsi o addirittura per volgersi indietro che per andare avanti.
Ciò che fa l’originalità di un uomo è che egli vede una cosa che tutti gli altri non vedono.
Ciò che facciamo di meglio, la nostra vanità vorrebbe che fosse appunto ciò che ci risulta più difficile. Per l'origine di alcune morali.
Ciò che il padre ha taciuto, prende parola nel figlio; e spesso ho trovato che il figlio altro non era, se non il segreto denudato del padre.
Ciò che noi facciamo non viene mai capito, ma soltando lodato o biasimato.
Ciò che non mi distrugge, mi rende più forte.
Ciò che propriamente fa rivoltare contro la sofferenza non è la sofferenza in sé, bensì l'assurdità del soffrire.
Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male.
Ciò che un teologo avverte come vero, non può non essere falso: si ha in ciò quasi un criterio di verità.
Ciò che una volta ha mosso, è incluso ed eternato nella catena totale dell'essere, come un insetto nell'ambra.
Ciò che uno è incomincia ad affiorare quando scema il suo talento, quando egli smette di mostrare ciò che è capace di fare. Il talento è anche un ornamento; un ornamento è anche un nascondiglio.
Colui al quale i pregiudizi correnti non suonano paradossali, non ha ancora sufficientemente riflettuto.
Colui che dà da mangiare agli affamati ristora la propria anima; così parla la saggezza.
Colui che poco possiede è tanto meno posseduto.
Colui che si è dedicato alla conoscenza non scende malvolentieri nell'acqua della verità quando è sporca, bensì quando è acqua bassa e superficiale.
Colui che vuole muovere la moltitudine non dovrà essere il commediante di sé stesso? Non dovrà prima di tutto tradurre sé stesso in grottesca evidenza e sciorinare tutta la sua persona e il fatto suo in questa riduzione grossolana e semplicistica?
Colui che è odioso al popolo è come un lupo per i cani: è lo spirito libero, il nemico della catena, il non-adoratore, randagio per i boschi.
Com'è venuta nel mondo la ragione? Com'è giusto che arrivasse, in un modo irrazionale.
Come artista, un uomo non ha altra patria in Europa che Parigi.
Come il filosofo con la realtà dell’esistenza, così l'uomo artisticamente sensibile si comporta con la realtà del sogno: la contempla, con diligenza e soddisfazione, giacché dalle immagini del sogno impara a spiegarsi la vita, e su queste esperienze si esercita per la vita.
Come le nuvole ci rivelano in che direzione soffiano i venti in alto sopra di noi, così gli spiriti più leggeri e più liberi preannunciano con le loro tendenze il tempo che farà.
Come può uno diventare pensatore, se non passa almeno una terza parte di ogni giorno senza passioni, uomini e libri?
Come si può in genere perdonare loro, se essi non sanno ciò che fanno? Non si ha proprio niente da perdonare. Ma sa mai un uomo pienamente ciò che fa? E se questo rimane sempre perlomeno un dubbio, allora gli uomini non hanno mai qualcosa da perdonarsi, e essere clemente è, per il più ragionevole, una cosa impossibile. Da ultimo: anche se i malfattori avessero veramente saputo ciò che facevano, noi avremmo avuto comunque il diritto di perdonare solo se avessimo avuto il diritto di accusa e di punizione. Ma questo non l’abbiamo.
Come suonano bene la cattiva musica e le cattive ragioni, quando si marcia incontro al nemico!
Come una cascata diventa nella caduta più lenta e sospesa, così il grande uomo d’azione suole agire con più calma di quanto il suo impetuoso desiderio facesse prevedere prima dell’azione.
Come è giunto l'oro ad avere il massimo valore? Perché non È volgare, non è utile e luccica di mite splendore; sempre esso dona se stesso. Solo come riflesso della virtù più nobile, l'oro giunse al più nobile valore.
Come? L’uomo è soltanto un errore di Dio? O forse è Dio soltanto un errore dell’uomo?
Come? Un grand'uomo? Ma io non vedo che un commediante del suo proprio ideale.
Con i propri principi si mira a tiranneggiare o a giustificare o onorare o vituperare o nascondere le proprie abitudini: due esseri umani con identici principi, probabilmente, vogliono malgrado ciò qualcosa di fondamentalmente diverso.
Con la bocca si mente, sì, ma con la smorfia che si fa mentendo si dice ben la verità.
Con tuoni e celesti fuochi d'artificio si deve parlare a sensi fiacchi e addormentati. Ma la voce della bellezza parla sommessa: essa s'insinua soltanto nelle anime più deste.
Con un talento in più si è spesso più insicuri che con uno in meno: come il tavolo sta meglio su tre che su quattro gambe.
Confrontando nel loro complesso uomo e donna, è lecito dire questo: la donna non avrebbe l'arte di abbellirsi, se non avesse l'istinto del ruolo secondario.
Consolazione: avere da sopportare più di tutti gli altri spesso dà un senso di privilegio e di potenza.
Contro i biasimatori della brevità. Una cosa detta con brevità può essere il frutto e il raccolto di molte cose pensate a lungo: ma il lettore che in questo campo è novizio e non ha ancora affatto riflettuto al riguardo, vede in tutto ciò che è detto con brevità qualcosa di embrionale, non senza un cenno di biasimo per l'autore, che gli ha messo in tavola per pranzo, col resto, simili cose non finite di crescere, non maturate.
Contro i visionari. Il visionario nega la verità davanti a sé, il mentitore solo davanti agli altri.
Contro la malattia maschile del disprezzo di sé giova nel modo più sicuro l’essere amati da una donna intelligente.
Contro la noia anche gli dei lottano invano.
Conviene all'umanità di un maestro, mettere i propri discepoli in guardia contro se stesso.
Coraggiosi, noncuranti, beffardi, violenti così ci vuole la saggezza: che è femmina e sa amare solo il guerriero.
Corpo io sono in tutto e per tutto, e null'altro; e anima non è altro che una parola per indicare qualcosa del corpo.
Cosa sono in fondo le verità dell'umanità? Sono gli errori irrefutabili dell'umanità.
Cosa è male? Tutto ciò che deriva dalla debolezza.
Cosi mi disse una volta il diavolo: "Anche Dio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini."
Così ragionano tutti i pesci, ciò di cui essi non toccano il fondo è senza fondo.
Cristianesimo, alcol: i due grandi mezzi della corruzione.
Cuore incatenato, spirito libero. Quando si lega duramente il proprio cuore e lo si tiene prigioniero, si possono concedere molte libertà al proprio spirito: L'ho già detto una volta! Ma non mi si crede, posto che non lo si sappia già.
Da che nascono le improvvise passioni di un uomo per una donna, le passioni profonde, interiori? In minima parte dalla sola sensualità: ma quando un uomo trova insieme in un essere debolezza, bisogno d’aiuto e nel contempo alterigia, accade in lui qualcosa, come se la sua anima volesse straripare: è nello stesso momento commosso e offeso. Qui sgorga la fonte del grande amore.
Da quando ho imparato a camminare mi piace correre.
Da quando vi sono uomini, l'uomo ha gioito troppo poco: solo questo, fratelli, è il nostro peccato originale!
Definisco il cristianesimo l’unica grande maledizione, l’unica grande e più intima depravazione, l’unico grande istinto della vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, furtivo, sotterraneo, meschino lo definisco l’unica immortale macchia d’infamia dell’umanità.
Del rango decide la quantità di potenza che tu sei: il resto è pusillanimità.
Di rado gli avvocati di un delinquente sono tanto artisti da volgere l'orribile bellezza dell'azione commessa a profitto del suo autore.
Di solito la madre, più che amare il figlio, si ama nel figlio.
Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore.
Di tutto quanto è scritto io amo solo ciò che uno scrive col sangue. Scrivi col sangue e allora imparerai che il sangue è spirito.
Dieci volte al giorno devi ridere ed essere allegro: altrimenti lo stomaco, che è il padre di ogni mestizia, ti disturberà nella notte.
Diffida di tutti coloro in cui è potente l'impulso a punire.
Diffido di tutti i sistematici e li evito. La volontà di sistema è una mancanza di onestà.
Dio creò la donna e, a dire il vero, da quel momento cessò di esistere la noia; ma cessarono di esistere anche molte altre cose. La donna fu il secondo errore di Dio.
Dio è una risposta grossolana, una indelicatezza verso noi pensatori, in fondo è solo un grossolano divieto che ci vien fatto: non dovete pensare!
Diventa chi sei!
Donde vengono le montagne più alte? chiedevo in passato. E allora imparai che esse vengono dal mare. Questa testimonianza sta scritta nelle loro rocce e nelle pareti delle loro cime. Dall'abisso più fondo, la vetta più alta deve giungere alla sua altezza.
Dopo che Buddha fu morto, si continuò per secoli ad additare la sua ombra in una caverna un'immensa orribile ombra. Dio è morto: ma stando alla natura degli uomini, ci saranno forse ancora per millenni caverne nelle quali si additerà la sua ombra. E noi, noi dobbiamo vincere anche la sua ombra!
Dopo essere venuto a contatto con un uomo religioso, sento sempre il bisogno di lavarmi le mani.
Dormire non è arte dappoco: intanto, per dormire, bisogna vegliare tutto il giorno. Dieci volte al giorno devi superare te stesso: ciò procura una buona stanchezza ed è papavero per l'anima.
Dove la moralità è troppo forte l'intelletto perisce.
Dove non concorre al gioco amore o odio, il gioco della donna diventa mediocre.
Dove non puoi amare, là devi passare oltre.
Dove stanno i tuoi più grandi pericoli? Nella compassione.
Dove voi vedete le cose ideali, io vedo cose umane, ahi troppo umane.
Dovete avere solo nemici da odiare, e non nemici da disprezzare: dovete essere orgogliosi del vostro nemico.
Dovunque mi arrampichi io sono seguito da un cane chiamato 'Ego'.
Due cose vuole l'uomo autentico: pericolo e gioco. Perciò egli vuole la donna come il giocattolo più pericoloso. Anche la donna più dolce è amara.
E chi non ha ali non deve mettersi al di sopra di abissi.
E se un amico ti fa del male, devi dire: "Io ti perdono ciò che hai fatto a me; ma come potrei perdonarti di aver fatto ciò a te stesso!"
Esiste un candore nella menzogna che è il segno della buona fede in una qualche causa.
Esiste una "morale dei signori" e una "morale degli schiavi".
Esiste una ingenuità dell'ammirazione: è di colui cui non è mai passato per la mente che anch'egli potesse essere qualche volta ammirato.
Esistono spiriti liberi, audaci, che vorrebbero nascondere e negare di essere cuori infranti, superbi, immedicabili; e talvolta la follia stessa è la maschera per un sapere infelice troppo certo.
Essi si vantano di non mentire: ma l'impotenza a mentire è ben lungi dall'amore per la verità. Guardatevi da loro! Chi non sa mentire non sa che cos'è la verità.
Falsa sia per noi ogni verità che non sia stata accompagnata da una risata.
Fare grandi cose è difficile, ma comandare grandi cose è ancor più difficile.
Fate sempre quel che volete, ma prima siate di quelli che sanno volere.
Fede significa non voler sapere quel che è vero.
Felicità non è fare sempre ciò che si vuole, ma volere sempre ciò che si fa.
Finché ti si elogia, credi pure sempre che non sei ancora nella tua strada, bensì su quella di un altro.
Fino a che continuerai a sentire le stelle ancora come al di sopra di te, ti mancherà lo sguardo dell’uomo che possiede la conoscenza.
Finora la fede non ha potuto ancora spostare nessuna vera montagna, benché qualcuno non so chi l'abbia asserito; ma essa può mettere delle montagne dove non ce ne sono.
Fintantoché il prete sarà ancora ritenuto una specie superiore di uomo, questo negatore, calunniatore, avvelenatore per professione della vita, non ci sarà risposta alla domanda: che cos'è verità?
Formula della mia felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta.
Fra la religione e la vera scienza non esiste parentela, né amicizia e neanche inimicizia; esse vivono su pianeti diversi. Ogni filosofia che fa brillare nel buio delle sue vedute ultime una coda di cometa religiosa, rende di per sé sospetto tutto ciò che essa presenta come scienza: tutto ciò è presumibilmente ancora religione, sebbene agghindata da scienza.
Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate.
Gettarsi in mezzo ai nemici può essere il segno distintivo della viltà.
Già la parola "cristianesimo" è un equivoco, in fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce.
Gli autori più spiritosi producono il sorriso più impercettibile.
Gli insetti pungono non per cattiveria, bensì perché vogliono vivere anch'essi: così anche i nostri critici; essi vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.
Gli spiriti liberi vivranno con donne? In generale io penso che essi, simili ai profetici uccelli dell’antichità, come coloro che nel presente pensano il vero e parlano la verità, debbano preferire volar soli.
Gli stessi sentimenti hanno tempi differenti nella donna e nell'uomo, motivo per cui uomo e donna non cessano di fraintendersi.
Gli uni governano per il piacere di governare, gli altri per non essere governati; questi hanno solo il più piccolo dei due mali.
Gli uomini cercano di evitare non tanto il fatto di essere ingannati, quanto l'essere danneggiati dall'inganno.
Gli uomini che prendono rapidamente fuoco, si raffreddano presto e sono quindi complessivamente poco fidati. Perciò esiste verso tutti coloro che sono sempre freddi o che a tali si atteggiano, il favorevole pregiudizio che essi siano uomini particolarmente degni di fiducia e sicuri; li si scambia con coloro che prendono fuoco lentamente e lo mantengono a lungo.
Gli uomini durano raramente in una professione di cui non credano o si dicano che essa è in fondo più importante di tutte le altre. Così accade anche alle donne coi loro amanti.
Gli uomini grossolani che si sentono offesi, sogliono prendere l’offesa nel grado più alto possibile e ne narrano la causa con parole fortemente esagerate, solo per potersi saturare ben bene del sentimento di odio e di vendetta ormai destato.
Gli uomini invidiosi dal fiuto più sottile cercano di non conoscere con maggior precisione il loro rivale per potersi sentire superiori a lui.
Gli uomini non si vergognano quando pensano qualcosa di sporco, bensì quando immaginano che si attribuiscano loro questi pensieri sporchi.
Gli uomini non sono eguali: così parla la giustizia.
Gli uomini passano per essere crudeli, le donne invece lo sono.
Gli uomini più sensuali sono quelli che fuggono dinanzi alle donne e devono martoriare la carne.
Gli uomini si cullano nel mondo dell'apollineo per escludere il dolore dalla vita e per poter continuare a vivere senza guardare l'altra faccia dolorosa dell'esistenza.
Gli uomini sono per la maggior parte troppo indaffarati con se stessi per essere cattivi.
Gli uomini sono pigri più ancora che pavidi e più di tutto temono proprio i fastidi che una onestà e nudità incondizionata imporrebbe loro.
Grandi favori non rendono riconoscenti, bensì vendicativi; e se il piccolo beneficio non viene dimenticato, finisce per diventare un verme rodente.
Grazie alla musica le passioni godono di se stesse.
Guardati dalle persone meschine! Essi si sentono meschini di fronte a te, e la loro bassezza cova, ardente sotto la cenere una vendetta invisibile.
I fanatici sono pittoreschi, l'umanità preferisce vedere dei gesti all'ascoltare delle ragioni.
I fatti non ci sono: esistono solo interpretazioni.
I giudizi morali sono epidemie che hanno il loro tempo.
I matrimoni d'amore hanno l'errore per padre e la necessità per madre.
I medici più pericolosi sono quelli che, da attori nati, imitano con perfetta arte di illusione il medico nato.
I mendicanti bisognerebbe abolirli! Davvero, ci si adira di dare come di non dar loro qualcosa.
I nostri difetti sono gli occhi attraverso i quali vediamo l'ideale.
I padri hanno molto da fare per riparare al fatto di avere dei figli.
I pensieri sono azioni.
I pensieri sono le ombre delle nostre sensazioni: sempre più oscuri, più vani, più semplici di queste.
I poeti non hanno pudore verso le loro esperienze intime: le sfruttano.
I sessi si illudono l'uno a riguardo dell'altro: e ciò fa sì che in fondo essi onorano e amano soltanto se stessi. Così l'uomo vuole la donna mansueta, ma proprio la donna è "essenzialmente" non mansueta, a somiglianza del gatto, per quanto si sia esercitata ad assumere un'apparenza mansueta.
I tedeschi hanno inventato la polvere bravissimi! ma hanno anche, per altro verso, pareggiato il conto inventarono la stampa.
I tedeschi sono come le donne, non potete scandagliarne le profondità; non ne hanno.
I tedeschi sono più inafferrabili, più vasti, più contraddittori, più sconosciuti, più incalcolabili, più sorprendenti, perfino più terribili di quanto lo siano stati altri popoli, essi sfuggono alla "definizione".
Il Cristianesimo sorse per alleviare il cuore; ma adesso deve prima opprimerlo, per poterlo poi alleviare. Per conseguenza perirà.
Il buddhismo non è una religione in cui si aspira semplicemente alla perfezione: la perfezione è la norma.
Il buddhismo è cento volte più realista del cristianesimo, ha ereditato un modo freddo e oggettivo di porsi i problemi; nasce dopo un movimento filosofico durato centinaia di anni; appena esso sorge, il concetto di “Dio” è già eliminato.
Il buddhismo è l’unica religione veramente positivistica che la storia ci mostri, anche nella sua teoria della conoscenza (un rigoroso fenomenalismo); esso non parla più di “lotta contro il peccato” bensì, e in ciò dando del tutto ragione alla realtà, di “lotta contro il dolore”. anticristo.
Il carattere complessivo del mondo è il caos per tutta l'eternità, non nel senso di un difetto di necessità, ma di un difetto di ordine, di articolazione, forma, bellezza, sapienza e di tutto quanto sia espressione delle nostre estetiche nature umane.
Il cattivo guadagna di considerazione con l'imitazione, il buono ci rimette specialmente nell'arte.
Il cinismo è la sola forma sotto la quale le anime volgari rasentano l'onestà.
Il concetto di "Dio" è stato fino a oggi la più grande obiezione contro l'esistenza. Noi neghiamo Dio, neghiamo in Dio, la responsabilità: soltanto in questo modo noi redimiamo il mondo.
Il creatore non voleva guardare sé stesso, e allora creò il mondo.
Il cristianesimo dètte da bere a Eros del veleno, costui in verità non ne morì, ma degenerò in vizio.
Il cristianesimo, questa negazione della volontà di vita divenuta religione!
Il cristiano ordinario è una pietosa figura, un uomo che veramente non sa contare fino a tre, e che del resto, proprio a causa della sua irresponsabilità, non meriterebbe di essere punito così duramente come il Cristianesimo gli promette.
Il deluso dice: "Prestavo l'orecchio all'eco e ho udito solo delle lodi".
Il deserto cresce; guai a colui che cela deserti dentro di sé!
Il desiderio di vincere una passione non è alla fin fine che il desiderio di un'altra passione.
Il desiderio è piacevole quando ci si crede abbastanza forti da raggiungere l'obiettivo.
Il determinismo è dannoso solo per quella morale che crede al libero arbitrio come presupposto della moralità, crede alla "responsabilità".
Il diavolo ha per Dio le prospettive più ampie, per questo si tiene lontano da lui il diavolo, cioè il più antico amico della conoscenza.
Il diletto è dalla parte di quelli che sanno a metà.
Il dolore non vale da obiezione alla vita.
Il fascino della conoscenza sarebbe limitato se sulla sua strada non ci fosse tanto pudore da superare.
Il futuro appartiene a chi ha la memoria più lunga.
Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato.
Il giudizio e la condanna morale è la vendetta preferita degli spiritualmente limitati su coloro che lo sono meno di loro.
Il grande scopo dell'arte è di colpire l'immaginazione col potere di un'anima che rifiuta di ammettere sconfitte anche nel mezzo di un mondo in disfacimento.
Il grande stile nasce quando il bello riporta vittoria sull'immane.
Il libro deve desiderare penna, inchiostro e scrivania: ma di solito sono penna, inchiostro e scrivania a desiderare il libro. Perciò oggi i libri valgono così poco.
Il matrimonio è un istituto necessario per i vent’anni e utile, ma non necessario, per i trenta: per la vita posteriore esso diventa spesso dannoso e favorisce l’atrofia intellettuale dell’uomo.
Il mezzo migliore per cominciare bene ogni giornata è: svegliandosi pensare se non si possa in questa giornata procurare una gioia almeno a una persona. Se ciò potesse valere come un sostitutivo dell’abitudine religiosa della preghiera, il prossimo trarrebbe vantaggio da questo cambiamento.
Il migliore effetto della grandezza è di conferire a chi la osserva un occhio che ingrandisce e armonizza.
Il migliore scrittore sarà colui che ha vergogna di essere un letterato.
Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi.
Il modo più perfido di nuocere ad una causa è difenderla intenzionalmente con cattive ragioni.
Il modo più sicuro di corrompere un giovane è di istruirlo a tenere in alta considerazione quelli che la pensano allo stesso modo piuttosto che quelli che la pensano in modo diverso.
Il nichilismo è alle porte: da dove ci viene costui, il più sinistro fra tutti gli ospiti?
Il nobile sarcasmo di un romano, dinanzi al quale si sta facendo un vergognoso abuso della parola "verità", ha arricchito il Nuovo Testamento dell'unica parola che abbia un valore, la quale è la sua critica, persino il suo annullamento: "che cos'è verità"?
Il non parlare mai di sé è un'ipocrisia molto distinta.
Il nostro destino esercita la sua influenza su di noi anche quando non ne abbiamo appresa la natura: il nostro futuro detta le leggi del nostro oggi.
Il nostro prossimo non è il nostro vicino, ma il vicino del vicino. Così pensa ogni popolo.
Il pauroso non sa che cosa significa esser solo: dietro la sua poltrona c'è sempre un nemico.
Il peggiore nemico che puoi incontrare, sarai sempre tu per te stesso.
Il pensiero del suicidio è un energico mezzo di conforto: con esso si arriva a capo di molte cattive notti.
Il pensiero è radicato nello stato d'animo, nel modo di intonarsi, di connettersi.
Il pericolo di colui che sempre dona è di perdere il pudore; chi sempre distribuisce, la sua mano e il suo cuore si incalliscono a forza di donare.
Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io: e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io.
Il più profondo equivoco della religione: "gli uomini malvagi non hanno religione".
Il poeta conduce solennemente i suoi pensieri sul cocchio del ritmo: di solito perché non sanno andare a piedi.
Il popolo capisce poco ciò che è grande, cioè: la creazione. Ma esso ha comprensione per tutti gli attori e i commedianti delle grandi cause.
Il potere corrompe. La conoscenza è potere. Studia sodo. Sii cattivo.
Il prendere parte alla gioia, non il prender parte al dolore, fa l'amico.
Il prestigio dei medici riposa sull'ignoranza delle persone sane e malate: e questa ignoranza a sua volta riposa sul prestigio dei medici.
Il prete conosce soltanto un unico grande pericolo: questo è la scienza, la sana nozione di causa ed effetto.
Il pubblico scambia facilmente colui che pesca nel torbido con colui che attinge dal profondo.
Il rimorso è, come un morso di un cane a una pietra, una sciocchezza.
Il saggio si comporterà senza volerlo in modo affabile con gli altri uomini, come un principe, e nonostante ogni diversità di ingegno, di classe e di costumi, facilmente li tratterà come uguali: cosa per cui, non appena essa sarà notata, gliene si vorrà.
Il senso del culto religioso è di influenzare e di esorcizzare la natura a vantaggio dell'uomo, cioè di imprimerle delle leggi che essa di per sé non possiede; mentre nel nostro tempo si vogliono conoscere le leggi della natura per adattarsi a esse.
Il senso della tragedia scema e aumenta con la sensualità.
Il sentimento dell'amore presuppone il sentimento della proprietà.
Il sentimento più penoso che ci sia è quello di scoprire che si è sempre presi per qualcosa di superiore a quel che si è.
Il serpente che non può cambiar pelle muore. Lo stesso accade agli spiriti ai quali s'impedisce di cambiare opinione: cessano di essere spiriti.
Il sesso è una trappola della natura per evitare l'estinzione.
Il sognatore mente a se stesso, il bugiardo solo agli altri.
Il solitario offre la sua mano troppo rapidamente a chiunque incontra.
Il successo conferisce spesso a un'azione tutto l'onesto splendore della buona coscienza, un insuccesso getta l'ombra del rimorso anche sull'azione più pregevole.
Il successo non viene solo con la vittoria, ma talvolta anche già col voler vincere.
Il successo è sempre stato un gran bugiardo.
Il tedesco è pressoché incapace del "presto" nella sua lingua: dunque, come si può logicamente concludere, è altresì incapace di molte delle più squisite e temerarie "nuances" del libero pensiero, del pensiero proprio degli spiriti liberi.
Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta.
Il verme, se calpestato, si arronciglia. È la sua saggezza. Riduce in tal modo la probabilità di venire calpestato di nuovo. Nel linguaggio della morale: umiltà.
Il vero amore pensa all'istante e all'eternità, mai alla durata.
Il vero pensatore rasserena e allieta sempre, sia che egli esprima la sua serietà o il suo scherzo, la sua penetrazione umana o la sua indulgenza divina; senza atteggiamenti tetri, mani tremolanti, occhi acquosi, ma sicuramente e semplicemente, con coraggio e vigore, forse con un certo fare cavalleresco e duro, in ogni caso però come vincitore; e proprio ciò rasserena più profondamente e intimamente: vedere il dio vincitore accanto a tutti i mostri che egli ha combattuto.
Il vostro amore del prossimo è il vostro cattivo amore per voi stessi. Voi fuggite verso il prossimo fuggendo voi stessi, e di ciò vorreste fare una virtù.
Illusione che qualcosa sia conosciuto, quando abbiamo una formula matematica per l'accadere: è solo designato, descritto: niente di più!
In colui che vuol essere profondamente giusto, perfino la menzogna diventa filantropica.
In fondo vi è serenità soltanto dove vi è vittoria.
In fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce.
In ogni cosa soltanto questo è impossibile: razionalità.
In ogni specie di amore femminile viene in luce anche qualcosa dell’amore materno.
In procinto di contrarre un matrimonio bisogna porsi la domanda: credi tu di poter ben conversare fino alla vecchiaia con questa donna? Ogni altra cosa nel matrimonio è transitori, mentre la maggior parte del tempo della vita comune è presa dalla conversazione.
In realtà non ci sono state streghe, ma i terribili effetti della credenza nelle streghe sono stati gli stessi che se le streghe fossero realmente esistite.
In tempo di pace il guerriero si scaglia contro se stesso.
In tutti i tempi gli uomini più profondi hanno avuto compassione degli animali, proprio perché essi soffrono della vita, ma non hanno la forza di rivolgere la punta del dolore contro se stessi e di comprendere metafisicamente la loro esistenza; il vedere il dolore senza senso suscita anzi ribellione nel più profondo dell'anima.
In verità, colui che poco possiede è tanto meno posseduto.
In virtù della musica le passioni godono di sé stesse.
Incuranti, irridenti, violenti, così ci vuole la saggezza: essa è una donna e ama sempre e soltanto un guerriero.
Infine si ama il proprio desiderio, e non quel che si è desiderato.
Innocenza è il fanciullo e dimenticanza, un ricominciare, un gioco, una ruota che gira su se stessa, un primo moto, un santo dire di sì.
L'amicizia fra uomo e donna è possibilissima. Ma perché si mantenga e non degeneri, occorre che ci sia alla base una leggera antipatia fisica.
L'amore desidera, la paura evita. Da ciò dipende che non si possa essere insieme amati e onorati dalla stessa persona, almeno non nello stesso spazio di tempo. Giacché chi onora riconosce la potenza cioè la teme: il suo stato d’animo è di rispetto-paura. L’amore invece non riconosce alcuna potenza, nulla che separi, che distingua, che sopraordini o subordini. Poiché esso non onora, gli uomini avidi di onori sono in segreto o apertamente restii ad essere amati.
L'amore e l'odio non sono ciechi, bensì abbagliati dal fuoco che essi stessi apportano.
L'amore fa vedere le cose diversamente da come sono.
L'amore porta alla luce le qualità elevate e nascoste di un amante, ciò che vi è in lui di raro ed eccezionale. Così trae in inganno su ciò che in lui rappresenta la norma.
L'amore verso un solo essere è una barbarie: esso infatti si esercita a detrimento di tutti gli altri. Anche l'amore verso Dio.
L'amore è certamente tutto meno che un mezzo di conoscenza.
L'amore è il pericolo per il più solo tra gli uomini, l'amore verso qualsiasi cosa, "purché vivente"!
L'amore è un fatto al di là del bene e del male.
L'amore è un rapporto tra uno schiavo ed un tiranno.
L'anima tedesca è tutta un intrico di labirinti, in essa ci sono caverne, nascondigli, trabocchetti; molta parte ha nel suo disordine l'attrattiva del misterioso; ben conosce il tedesco i segreti sentieri che portano al caos.
L'animale della terra che soffre di più fu quello che inventò il riso.
L'architettura è una specie di oratoria della potenza per mezzo delle forme.
L'arroganza nelle persone di merito offende ancor più che l’arroganza degli uomini senza merito: perché già il merito offende.
L'arte rende tollerabile la vista della vita ponendo su di essa il velo del pensiero non puro.
L'asceta fa una necessità della virtù.
L'assurdità di una cosa non è una ragione contro la sua esistenza, ne è piuttosto una condizione.
L'attore non prova il sentimento che esprime. sarebbe perduto se lo provasse.
L'aumento di saggezza si può misurare con esattezza in base alla diminuzione di bile.
L'autore deve chiuder bocca, quando apre bocca la sua opera.
L'autore migliore sarà quello che si vergognerà di diventare scrittore.
L'autore ragionevole non scrive per nessun'altra posterità che per la propria, cioè per la propria vecchiaia, per potere anche allora provar diletto di sé.
L'enorme aspettativa riguardo l’amore sessuale e la vergogna per questa aspettativa rovinano sin dall’inizio alle donne ogni prospettiva.
L'esistenza dell'oblio non è mai stata provata: noi sappiamo solo che alcune cose non ci vengono in mente quando le vogliamo.
L'esistenza è in realtà un tempo imperfetto che non diventa mai un presente.
L'essere confutabile non è certo la minore attrattiva di una teoria, proprio per questo attira i cervelli più sottili.
L'immortalità si paga cara: bisogna morire diverse volte mentre si è ancora in vita.
L'intero apparato della coscienza è un apparato per astrarre e semplificare non orientato verso la conoscenza, ma verso il dominio delle cose.
L'irrazionalità di una cosa non è affatto una ragione contro la sua esistenza, ma piuttosto una condizione di questa.
L'obiezione, il saltare di lato, la gaia diffidenza, il piacere della beffa sono segni di salute: tutto ciò che è assoluto appartiene alla patologia.
L'oblio è una facoltà attiva.
L'onore è sempre una virtù antica.
L'opinione piacevole viene accolta come vera: questa è la prova del piacere (o come dice la Chiesa, la prova della forza), di cui tutte le religioni vanno così fiere, mentre se ne dovrebbero vergognare.
L'ottimista è altrettanto décadent del pessimista e forse ancora più dannoso.
L'ozio è il cominciamento di ogni psicologia. Come? La psicologia sarebbe forse un vizio?
L'ozio è il padre di ogni filosofia. Quindi la filosofia è un vizio?
L'uomo autentico vuole due cose: gioco e pericolo. Perciò vuole la donna, come il giocattolo più pericoloso.
L'uomo cerca un ostetrico delle proprie idee, l'altro qualcuno cui egli possa recare aiuto: così nasce un buon dialogo.
L'uomo che non vuole appartenere alla massa non deve far altro che cessare di essere accomodante verso se stesso; segua la sua coscienza che gli grida: "Sii te stesso!".
L'uomo deve essere educato per la guerra e la donna per il ristoro del guerriero: tutto il resto è sciocchezza.
L'uomo di fede, il credente di ogni specie, è necessariamente un uomo dipendente, un uomo che non può disporre se stesso come scopo, che non può in generale disporre scopi derivandoli da se stesso. Il credente non si appartiene, egli può essere soltanto un mezzo, egli deve essere usato, sente la necessità che qualcuno lo usi.
L'uomo ha conferito a tutto ciò che esiste una relazione con la morale e ha posto sulle spalle del mondo un significato etico.
L'uomo ordinario è coraggioso e invulnerabile, come un eroe, quando non vede il pericolo, quando non ha occhi per esso. Viceversa: l’eroe ha l’unico punto vulnerabile nel dorso, cioè dove non ha occhi.
L'uomo preferisce ancora volere il nulla, piuttosto che non volere.
L'uomo sapiente deve essere capace non solo di amare i suoi nemici, ma anche di odiare i suoi amici.
L'uomo sarebbe soltanto un errore di Dio? Ma non sarà forse Dio che è soltanto un errore dell'uomo?
L'uomo si comporta involontariamente in maniera nobile, quando si è abituato a non voler nulla dagli uomini e a sempre dar loro.
L'uomo è difficile da scoprire, ed egli è per se stesso la più difficile delle scoperte.
L'uomo è per la donna un mezzo: lo scopo è sempre il figlio.
L'uomo è più sensibile al disprezzo degli altri che a quello di se stesso.
L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo, un cavo al di sopra di un abisso.
L'uomo, l'animale più coraggioso e più abituato al dolore, in sé non nega la sofferenza; la vuole, la ricerca perfino, posto che gli si indichi un senso di essa, un "perché" del soffrire. L'assurdità della sofferenza, non la sofferenza, è stata la maledizione che fino ad oggi è dilagata su tutta l'umanità e l'ideale ascetico offrì ad essa un senso!
La Chiesa è esattamente ciò contro cui Gesù predicò, e contro cui insegnò a combattere ai suoi discepoli.
La altrui vanità urta il nostro gusto solo allorquando urta la nostra vanità.
La caratteristica dei Tedeschi è che per loro il problema «che cos'è tedesco?» resta sempre aperto.
La castità è in alcuni una virtù, ma in molti sfiora il vizio. Certo, costoro sono astinenti: ma la cagna sensualità guarda con invidia da tutto quanto essi fanno. Fin sulle vette della loro virtù e fin nella fredda interiorità dello spirito, li segue la bestia con la sua insoddisfazione.
La cattiveria è rara. Gli uomini sono per la maggior parte troppo indaffarati con sé stessi per essere cattivi.
La compassione è chiamata virtù solo dai décadents.
La confidenza del superiore irrita, perché non può essere ricambiata.
La conoscenza esiste nella misura in cui è utile. Non c'è dubbio, infatti, che tutte le percezioni di senso sono impegnate in giudizi di valore: utile e dannoso, quindi piacevole e spiacevole.
La contraddizione muove il mondo, tutte le cose sono in se stesse contraddittorie.
La cultura è soprattutto una unità di stile che si manifesta in tutte le attività di una nazione.
La danza in tutte le sue forme, non può essere esclusa da una nobile educazione: danzare con i piedi, con le idee, con le parole, e devo aggiungere che bisogna saper danzare con la penna?
La decisione del cristiano di trovare brutto e malvagio il mondo ha reso il mondo brutto e malvagio.
La differenza fondamentale tra le due religioni della décadence: il buddhismo non promette, ma mantiene; il cristianesimo promette tutto e non mantiene nulla.
La donna impara a odiare nella misura in cui disimpara ad affascinare.
La donna intende i bambini meglio di un uomo, ma l'uomo è più bambino della donna. Nell'uomo autentico si nasconde un bambino: che vuol giocare.
La donna non è capace di amicizia, conosce solo l’amore.
La donna perfetta è un tipo umano più alto dell’uomo perfetto: anche qualcosa di molto più raro.
La donna è stata il secondo errore di Dio.
La duplice scortesia del lettore nei confronti dell'autore consiste nel lodare il secondo libro di costui a spese del primo (o viceversa) e nel volere che l'autore gliene sia grato.
La familiarità del superiore amareggia perché non può essere ricambiata.
La fede cristiana è fin da principio sacrificio: sacrificio di ogni libertà, di ogni orgoglio, di ogni autocoscienza dello spirito, e al tempo stesso asservimento e dileggio di se stessi, automutilazione.
La felicità del bambino è un mito nella stessa misura della felicità degli iperborei, di cui narrarono i Greci.
La felicità dell'uomo dice: io voglio. La felicità della donna dice: egli vuole.
La felicità non ha volto ma spalle: per questo noi la vediamo quando se n'è andata!
La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa.
La fiamma non è così chiara a se stessa come agli altri a cui fa luce: così anche il saggio.
La filologia è l'arte di leggere lentamente.
La filosofia è questo stesso impulso tirannico, la più spirituale volontà di potenza, di creazione del mondo, di una causa prima.
La follia è nei singoli qualcosa di raro, ma nei gruppi, nei partiti, nei popoli, nelle epoche è la regola.
La forte fede dimostra solo la sua forza, non la verità della cosa creduta.
La forte speranza è uno stimolante vitale molto più grande di qualsiasi particolare felicità che si stia davvero realizzando. Si deve sostenere i sofferenti con una speranza che non possa essere contraddetta da alcuna realtà che non possa venire cancellata da un adempimento: una speranza ultraterrena.
La gioia comune, e non il dolore comune, fa l'amico.
La grandezza dell'uomo è di essere un ponte e non uno scopo: nell'uomo si può amare che egli sia una transizione e un tramonto.
La logica è legata a questa condizione: supporre che si diano casi identici, perché senza costanti l'uomo non può sopravvivere.
La madre della dissolutezza non è la gioia, bensì la mancanza di gioia.
La maestria è raggiunta quando, nell'esecuzione, non si sbaglia, né si indugia.
La mancanza di confidenza tra amici è un errore che non può essere biasimato senza diventare irrimediabile.
La maturità di una persona consiste nell'aver trovato di nuovo la serietà che aveva da bambino, quando giocava.
La mia formula per la grandezza dell'uomo è amor fati: non volere nulla di diverso, né dietro né davanti a sé, per tutta l'eternità.
La mia umanità non consiste nel partecipare ai sentimenti degli uomini, ma nella capacità di sopportare questa partecipazione.
La miglior arma contro un nemico è un altro nemico.
La migliore saggezza è tacere e passare oltre: questo adesso l'ho imparato!
La morale e la civiltà vogliono che l’uomo abbia “meno dolore” ma non “più felicità”.
La morale ha preservato dal nichilismo i falliti, conferendo a tutti un valore infinito, un valore metafisico, e inserendo tutti in un ordinamento che non concorda con quello della potenza e gerarchia terrena.
La morale in Europa oggi è la morale del branco.
La moralità è l'istinto del gregge nel singolo.
La moralità è la migliore di tutti i dispositivi per menare l'umanità per il naso.
La necessità non è un fatto stabilito, ma piuttosto un'interpretazione.
La nobiltà e l'onore sono soltanto nell'otium e nel bellum.
La nostra consueta disposizione interiore dipende dalla disposizione d'animo in cui sappiamo mantenere il nostro ambiente.
La nostra fede in altri rivela in che cosa noi vorremmo credere di noi stessi.
La nostra vanità è più duramente offesa proprio quando è stato il nostro orgoglio ad essere ferito.
La pazzia è nei singoli qualcosa di raro, ma nei gruppi, nei partiti, nei popoli e nei tempi è la regola.
La perfetta chiarezza di tutte le rappresentazioni oniriche, la quale ha come presupposto la fede incondizionata nella loro realtà, ci riporta ad antichi stati dell'umanità, quando l'allucinazione era oltremodo frequente e prendeva intere comunità, interi popoli. Dunque, nel sonno e nel sogno, noi eseguiamo ancora una volta il compito dell'umanità primitiva.
La più grande dispensatrice di elemosine è la vigliaccheria.
La più nobile specie di bellezza è quella che non trascina a un tratto, che non scatena assalti tempestosi e inebrianti (una tale bellezza suscita facilmente nausea), ma che si insinua lentamente, che quasi inavvertitamente si porta via con sé e che un giorno ci si ritrova davanti in sogno, ma che alla fine, dopo aver a lungo con modestia giaciuto nel nostro cuore, si impossessa completamente di noi e ci riempie gli occhi di lacrime e il cuore di nostalgia. Di che abbiamo nostalgia alla vista della bellezza? Dell’essere belli: ci immaginiamo che molta felicità debba andare a ciò congiunta. Ma questo è un errore.
La predicazione della castità è istigazione pubblica alla contronatura. Ogni disprezzo della vita sessuale, ogni contaminazione della medesima mediante il concetto di "impuro" è il vero e proprio peccato contro il sacro spirito della vita.
La preponderanza del dolore sul piacere è la causa delle nostre immaginarie morali e religioni.
La pretesa di essere amati è la più grande delle presunzioni.
La profondità di pensiero appartiene alla giovinezza, la chiarezza di pensiero all'età matura.
La punizione ha la funzione di rendere migliore colui che punisce.
La rassegnazione è la posizione più comoda di un infermo che si è rigirato a lungo tra i tormenti per poterla trovare, e così ha finito per stancarsi e, con la stanchezza, ha trovato anche la posizione.
La riflessione degli uomini che credono alla magia e ai miracoli mira a imporre una legge alla natura: e, detto in breve, il culto religioso è il prodotto di questa riflessione.
La scienza moderna ha come scopo: meno dolore possibile, vita più lunga possibile, cioè una specie di eterna beatitudine, in verità molto modesta in confronto con le promesse delle religioni.
La sensualità affretta spesso la crescita dell’amore, così che la radice rimane debole e facile da strappare.
La sfiducia in sé stessi non sempre se ne va timida e insicura, ma a volte è quasi frenetica; per non tremare si è ubriacata.
La speranza è il peggiore tra i mali, poiché prolunga i tormenti degli uomini.
La speranza è uno stimolante vitale molto superiore al destino.
La storia "sacra" sia chiamata col nome che merita: storia maledetta; le parole "Dio", "salvatore", "redentore", "santo" siano usate come insulti, come marchi d'infamia.
La strada per la grandezza passa attraverso il silenzio.
La terra ha una pelle, e questa pelle ha delle malattie. Una di queste malattie si chiama 'uomo'.
La vanità degli altri urta il nostro gusto solo allorché urta la nostra vanità.
La via più breve non è la più diritta possibile, bensì quella in cui i venti più favorevoli gonfiano le nostre vele: così dice l’insegnamento dei navigatori. Il non seguirlo significa essere ostinati: la fermezza di carattere è qui contaminata dalla stupidità.
La virtù rimane il vizio più costoso: e deve rimanerlo.
La vista continua di persone sofferenti fa diminuire continuamente la compassione. Invece, si diventa tanto più sensibili al dolore degli altri quanto più si è capaci di partecipare alla loro gioia.
La vita consiste di rari momenti singoli di altissimo significato e di innumerevoli intervalli in cui nel miglior caso ci si aggirano intorno le ombre di quei momenti. L’amore, la primavera, ogni bella melodia, la montagna, la luna, il mare, tutto parla solo una volta veramente al cuore: seppure giunge mai a parlare. Giacché molti uomini non hanno affatto quei momenti e sono essi stessi intervalli e pause nella sinfonia della vita reale.
La vita non è cento volte troppo corta per annoiarsi?
La vita senza musica non è vita.
La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.
La vita è pesante da portare: ma, per favore, non fate troppo i delicati! Noi siamo tutti quanti graziosi e robusti asini e asine. Che cosa abbiamo in comune col bocciolo di rosa, che trema per il peso di una goccia di rugiada?
La vita è una resistenza continua all'inerzia che tenta di sabotare il nostro volere più profondo. Chi si stanca di volere, vuole il nulla.
La vita è una sorgente di piacere: ma per colui nel quale parla lo stomaco guasto, padre dell'afflizione, tutte le fonti sono avvelenate.
La voce dell'uomo è l'apologia della musica.
La volontà di vincere una passione non è in fin dei conti che la volontà di un'altra o di diverse altre passioni.
La volontà non libera è mitologia: nella vita reale esistono solo volontà forti e deboli.
La volpe delle volpi. Una vera volpe chiama acerba non solo l'uva che non può raggiungere, ma anche quella che ha raggiunta e portata via agli altri.
Le conseguenze delle nostre azioni ci prendono per i capelli, del tutto indifferenti al fatto che nel frattempo si sia "migliorati".
Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.
Le cose buone ci dispiacciono, quando non ne siamo all'altezza.
Le cose male acquistate han mala fine.
Le cose migliori furono diffamate, perché i deboli o dei maiali ingordivi gettarono una cattiva luce. E gli uomini migliori rimasero nascosti, spesso ignoti a se stessi.
Le donne amano per lo più un uomo importante in modo da volerlo avere tutto per sé. Volentieri lo metterebbero in clausura se la loro vanità non le dissuadesse: questa vuole che egli appaia importante anche di fronte agli altri.
Le donne fini credono che una cosa non esista affatto, quando non è possibile parlarne in società.
Le donne possono stringere benissimo amicizia con un uomo; ma per poterla conservare, a tal fine deve ben aiutare una piccola antipatia fisica.
Le donne sembrano sentimentali, gli uomini invece lo sono.
Le donne stesse, sullo sfondo di tutta la loro vanità personale, hanno pur sempre un disprezzo impersonale per la donna.
Le donne vogliono servire, e trovano in ciò la loro felicità: e lo spirito libero non vuole essere servito, e trova in ciò la sua felicità.
Le forti correnti trascinano con sé molto pietrame e sterpaglia, gli spiriti forti molte teste stupide e confuse.
Le grandi cose esigono che se ne taccia o se ne parli con grandezza: con grandezza, cioè con innocenza: cinicamente.
Le grandi epoche della nostra vita si hanno quando noi abbiamo il coraggio di ribattezzare il nostro male come quel che abbiamo di meglio.
Le madri sono facilmente gelose degli amici dei loro figli, quando questi conseguono successi particolari. Una madre ama di solito in suo figlio più sé che il figlio stesso.
Le medesime passioni hanno nell’uomo e nella donna un ritmo diverso: perciò uomo e dona continuano a fraintendersi.
Le morali non sono nient'altro che un "linguaggio mimico delle passioni".
Le nature compassionevoli, soccorrevoli nella disgrazia in ogni momento, sono di rado quelle che partecipano insieme alle gioie altrui: nella felicità degli altri esse non hanno niente da fare, sono superflue, non si sentono in possesso sella loro superiorità e mostrano perciò facilmente disappunto.
Le nostre idee più elevate devono e non possono non suonare come stoltezze, e in certi casi come delitti, quando, in maniera indebita, giungono all'orecchio di coloro che non sono fatti e predestinati per esse.
Le persone a cui la loro vita quotidiana sembra troppo vuota e monotona, divengono facilmente religiose: ciò è comprensibile e perdonabile; solo esse non hanno alcun diritto di esigere religiosità da coloro per i quali la vita quotidiana non scorre vuota e monotona.
Le persone che afferrano una cosa in tutta la sua profondità, le rimangono raramente fedeli per sempre. Esse hanno appunto portato alla luce il fondo: lì c’è sempre molto di brutto da vedere.
Le persone che ci donano la loro piena confidenza credono di avere per questo diritto alla nostra. Ciò è un errore; coi regali non si acquistano diritti.
Le persone molto presuntuose, a cui si sono mostrati segni di considerazione inferiori a quelli che si aspettavano, cercano a lungo di ingannare in proposito se stesse e gli altri, e diventano sottili psicologi per dimostrare che l’altro li ha tuttavia onorati sufficientemente: se non raggiungono il loro scopo, se il velo dell’illusione si strappa, allora il disappunto le assale con forza tanto maggiore.
Le posizioni estreme non sono seguite dalle moderate, ma da opposte posizioni estreme.
Le ragazze inesperte si lusingano con l’idea che sia in loro potere rendere felice un uomo; più tardi imparano che ciò significa né più né meno che: un uomo è disprezzato se si suppone che ci voglia solo una ragazza per renderlo felice. La vanità delle donne esige che un uomo sia qualcosa di più che uno sposo felice.
Le verità sono illusioni di cui si è dimenticato il carattere illusorio.
Le vostre debolezze sono salite al cielo delle virtù.
Libera è ancora per le grandi anime una libera vita. In verità, chi poco possiede, tanto meno è posseduto: sia lodata la piccola povertà!
Limiti del nostro udito. Si odono solo le domande alle quali si è in condizione di trovare una risposta.
Lo stile trovato è un'offesa per chi ama lo stile ricercato.
Lo stupido ti trascina verso il basso per batterti con le sue stesse armi.
Lo zelo e la coscienziosità sono spesso antagonisti per questo, che lo zelo vuol cogliere i frutti acerbi dall’albero, mentre la coscienziosità li lascia pendere troppo a lungo, finché essi cadono e si spiaccicano.
Lodiamo o condanniamo a seconda di quale delle due cose offre alla nostra capacità di giudizio l'occasione migliore di brillare.
Là dove la solitudine finisce, comincia il mercato; e dove il mercato comincia, là comincia anche il fracasso dei grandi commedianti e il ronzio di mosche velenose.
Ma che sono alla fin fine le verità dell'uomo? Sono gli errori inconfutabili dell'uomo.
Madre dell'eccesso non è la gioia, ma la mancanza di gioia.
Maturità dell'uomo: significa aver ritrovato la serietà che da fanciulli si metteva nei giuochi.
Medico aiuta te stesso: così aiuterai anche i tuoi malati.
Meglio esser pazzo per conto proprio, anziché savio secondo la volontà altrui!
Meglio è non saper niente che saper molte cose a metà.
Mentre l'uomo nobile vive con fiducia e schiettezza davanti a se stesso, l'uomo del ressentiment non è né schietto né ingenuo né onesto e franco con se stesso.
Mi dicono che l’uomo ama se stesso. Ahimè, quanto deve essere grande questo amore, quanto disprezzo deve vincere!
Migliorare lo stile significa migliorare il pensiero.
Molti che si allontanarono dalla vita, volevano solo allontanarsi dalla canaglia: non volevano condividere la fonte e la fiamma e il frutto con la canaglia.
Molti sono ostinati in relazione alla via una volta intrapresa, pochi lo sono in relazione alla meta.
Morale per costruttori di case. Quando la casa è costruita, bisogna togliere le impalcature.
Morire con fierezza, se non è più possibile vivere con fierezza.
Neanche la testa più fine è in grado di apprezzare come si deve l'arte di affilare massime, se non vi è stato egli stesso educato e non ha in essa egli stesso gareggiato.
Negli uomini duri il trasporto dell'animo appartiene al pudore ed è qualcosa di prezioso.
Nel mondo non c'è abbastanza amore è bontà per poterne far dono anche a esseri immaginari.
Nel mondo non c'è religione abbastanza, neanche solo per abbattere le religioni.
Nel sogno sopravvive un antichissimo brano di umanità, che non si può quasi più raggiungere per via diretta.
Nel vero amore è l'anima che abbraccia il corpo.
Nell'affabilità non vi è alcun odio per gli uomini, ma appunto per questo fin troppo disprezzo verso di loro.
Nell'amore c'è sempre un po' di follia. Ma nella follia c'è sempre un po' di saggezza.
Nell'uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare.
Nella dorata guaina della compassione si nasconde talvolta il pugnale dell’invidia.
Nella dottrina di Buddha l’egoismo diviene un dovere: il principio “una sola cosa è necessaria”, il “come ti puoi liberare dalla sofferenza” regolano e circoscrivono tutta la dieta spirituale.
Nella lode v'è più invadenza che nel biasimo.
Nella solitudine il solitario divora sé stesso, nella moltitudine lo divorano i molti. Ora scegli.
Nella vendetta e in amore la donna è più barbara dell'uomo.
Nelle persone dure l'interiorità è una questione di pudore, ed è qualcosa di prezioso.
Nello stato di oscuramento prodotto dall’avvilimento, dalla malattia e dalla colpa, ci fa piacere vedere che per gli altri splendiamo ancora e che essi scorgono in noi il chiaro disco lunare. Per questa via indiretta partecipiamo anche noi alla nostra capacità di illuminare.
Nessun vincitore crede al caso.
Nessuna medicina è in grado di curare ciò che la felicità non riesce a curare.
Nessuno che abbia degli amici sa cosa sia la vera solitudine, avesse pure attorno a sé come suo avversario il mondo intero.
Nessuno mente quanto colui che s'indigna.
Nessuno muore oggi per una terribile verità: ci sono troppi antidoti ad essa.
Nessuno può gettare sopra il fiume della vite il ponte sul quale tu devi passare, nessun altro che tu solo.
Nessuno può trarre dalle cose, libri compresi, più di quanto sa già. Un uomo non ha orecchie per ciò a cui l'esperienza non gli ha ancora dato accesso.
Nessuno è bugiardo come l'uomo indignato.
Niente è più inconcepibile del fatto che tra gli uomini possa emergere un impulso onesto e puro verso la verità.
Noi amiamo la vita non perché ci siamo abituati alla vita, bensì all'amore. Nell'amore è sempre un po' di demenza. Ma anche nella demenza è sempre un po' di ragione.
Noi crediamo di sapere qualcosa delle cose stesse, quando parliamo di alberi, colori, neve e fiori e tuttavia non disponiamo che di metafore delle cose, che non esprimono in nessun modo le essenze originarie.
Noi filosofi e "spiriti liberi", alla notizia che "il vecchio Dio è morto", ci sentiamo come illuminati dai raggi di una nuova aurora; il nostro cuore ne straripa di riconoscenza, di meraviglia, di presagio, d'attesa, finalmente l'orizzonte torna ad apparirci libero, anche ammettendo che non è sereno, finalmente possiamo di nuovo sciogliere le vele alle nostre navi, muovere incontro a ogni pericolo; ogni rischio dell'uomo della conoscenza è di nuovo permesso; il mare, il nostro mare, ci sta ancora aperto dinanzi, forse non vi è ancora mai stato un mare così "aperto".
Noi non attribuiamo particolare valore al possesso di una virtù, finché non ne notiamo la totale mancanza nel nostro avversario.
Non abbiamo oggi più alcuna pietà per il concetto di “libero arbitrio”: lo sappiamo anche troppo bene che cosa sia, il più malfamato trucco dei teologi che sia mai esistito, mirante a rendere l’umanità “responsabile” nel senso loro, ossia renderla a essi soggetta.
Non augurate mai ad un invidioso di avere figli: sarebbe geloso di loro perché non può più avere la loro età.
Non bisogna solo saper sonare bene, ma anche sapersi far ben udire. Il violino in mano al più gran maestro emette solo un pigolio, quando la sala è troppo grande; allora si può confondere il maestro con qualsiasi strimpellatore.
Non bisogna voler vincere, quando si ha la prospettiva di superare l’avversario solo per la larghezza di un capello. La buona vittoria deve far gioioso il vinto, deve avere qualche cosa di divino che risparmi l’onta.
Non c'è niente da fare: ogni maestro ha un solo allievo, e questo gli diventa infedele perché è destinato anche lui a diventare maestro.
Non con la collera, col riso si uccide.
Non di dove venite sia d'ora in poi il vostro onore, bensì dove tendete! La vostra volontà e il vostro piede che vuole portarvi al di là di voi stessi, questo sia il vostro nuovo onore!
Non dimenticare che dare gioia dà anche gioia.
Non dire al tuo amico ciò che il tuo nemico non deve sapere.
Non esistono affatto fenomeni morali, ma soltanto una interpretazione morale di fenomeni.
Non già il loro amore per il prossimo, bensì l'impotenza del loro amore per il prossimo impedisce agli attuali cristiani di metterci sul rogo.
Non già l'altitudine bensì la ripidezza è terribile.
Non il fatto che mi hai ingannato, ma che io non ti creda più, m'ha profondamente scosso.
Non la forza, ma la costanza di un alto sentimento fa gli uomini superiori.
Non leggere più nessun libro che sia nato e sia stato battezzato nello stesso tempo.
Non nel modo in cui un'anima si accosta all'altra, ma nel modo in cui se ne allontana, riconosco la sua parentela e affinità con l'altra.
Non ogni parola si addice ad ogni bocca.
Non puoi star bene con gli altri, se non stai bene con te stesso.
Non si ama più abbastanza la propria conoscenza, appena la si comunica.
Non si bramano le stelle.
Non si odia finché la nostra stima è ancora poca, ma soltanto allorché si stima qualcuno come uguale o superiore.
Non si può ridere di tutto e di tutti, ma ci si può provare.
Non voglio leggere più nessun autore di cui si noti che volle fare un libro: ma solo quelli i cui pensieri divennero improvvisamente un libro.
Non voler offendere nessuno, non voler ledere nessuno può essere indice sia di un modo di pensare giusto, sia di un modo di pensare pavido.
Non è il dubbio, è la certezza che fa diventare pazzi.
Non è né il meglio né il peggio di un libro, ciò che in esso è intraducibile.
Nulla sulla terra consuma un uomo più rapidamente che la passione del risentimento.
Occorre avere un po’ di caos in sé per partorire una stella danzante.
Occorre costringere le morali a inchinarsi soprattutto dinanzi all'"assetto gerarchico", occorre mettere di fronte alla loro coscienza la loro presunzione finché non giungano concordemente a rendersi conto che è "immorale" dire: "Quel che è giusto per uno deve essere giusto per l'altro".
Oggi contro il cristianesimo decide il nostro gusto, non più le nostre ragioni.
Ogni "così fu" è un frammento, un enigma, una casualità orrida fin quando la volontà che crea non dica anche: “ma così volli che fosse!”.
Ogni abitudine rende la nostra mano più ingegnosa e meno agile il nostro ingegno.
Ogni artista non ha a disposizione soltanto la propria intelligenza, ma anche quella dei suoi amici.
Ogni cosa finita, perfetta, viene ammirata; ogni cosa in divenire, sottovalutata.
Ogni credibilità, ogni coscienza pulita, ogni apparenza di verità proviene in primo luogo dai sensi.
Ogni grande amore porta con sé il crudele pensiero di uccidere l’oggetto dell’amore, perché sia sottratto una volta per tutte al sacrilego gioco del mutamento: giacché di fronte al mutamento l’amore inorridisce più che di fronte alla distruzione.
Ogni grande filosofia è la confessione personale del suo fondatore, un tipo di memorie involontario e inconsapevole.
Ogni parola ha il suo odore: c'è un'armonia e disarmonia degli odori e dunque delle parole.
Ogni parola è un pregiudizio.
Ogni sostenutezza, pesantezza, pomposa goffaggine, ogni specie di stile interminabilmente prolisso e tedioso hanno trovato nei Tedeschi uno sviluppo estremamente ricco di varietà.
Ogni specie di pessimismo e di nichilismo diventa nella mano del più forte soltanto un martello e uno strumento in più, per acquisire un nuovo paio di ali.
Ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera.
Ogni verità è semplice. Non è questa una doppia menzogna?
Ognuno porta in sé un'immagine della donna derivata dalla madre: da essa ognuno viene determinato a rispettare o a disprezzare le donne in genere, o a essere generalmente indifferente verso di loro.
Osservateli questi uomini in eccesso. Son sempre malati, vomitano la loro bile e chiamano quel vomito: giornale.
Ovunque estende la sua influenza, la Germania rovina la cultura.
Ovunque la morale degli schiavi abbia il sopravvento, la lingua rivela una tendenza ad avvicinare l'una all'altra le parole "buono" e "stupido".
Pace con Dio e con il vicino: così vuole il buon sonno. E pace anche col diavolo del vicino! Altrimenti ti si aggirerà per la casa, di notte.
Parla il deluso. Cercavo uomini grandi e trovai soltanto le scimmie del loro ideale.
Parlare molto di sé può anche essere un mezzo per nascondersi.
Pensatore a catena. A uno che ha molto pensato, ogni nuovo pensiero che sente o legge, appare subito in forma di catena.
Per amore le donne diventano veramente tali, quali esse vivono nell’immaginazione degli uomini da cui sono amate.
Per certuni rallegrarsi per una lode è solo una cortesia del cuore, e appunto l'opposto di una vanità dello spirito.
Per chi è solo, il rumore è già una consolazione.
Per diventare bella, una donna non deve voler passare per carina: cioè in novantanove casi in cui potrebbe piacere, deve disdegnare ed astenersi dal piacere, per raccogliere un giorno il rapimento di colui, la porta della cui anima è abbastanza grande per accogliere il grande.
Per essere felici, quanto poco basta per essere felici!
Per le due parti il modo più spiacevole di replicare a una polemica è quello di arrabbiarsi e tacere: perché chi attacca interpreta di solito il silenzio come un segno di disprezzo.
Per malattia si deve intendere un intempestivo approssimarsi della vecchiaia, della bruttezza e dei giudizi pessimistici cose che sono in relazione fra loro.
Per provare se qualcuno appartiene o non a noi, voglio dire agli spiriti liberi, si esamini il suo sentimento per il cristianesimo. Se il suo atteggiamento verso di esso è in un qualsiasi modo non critico, voltiamogli le spalle: egli ci porta aria non pura e cattivo tempo.
Per taluni rallegrarsi di una lode è soltanto una gentilezza del cuore e precisamente l'opposto di una vanità dello spirito.
Per troppo tempo si nasconde nella donna uno schiavo e un tiranno. Perciò la donna non è ancora capace di amicizia: conosce soltanto l'amore.
Per tutte le vere donne la scienza va contro il pudore. Hanno la sensazione come se si volesse sbirciar loro sotto la pelle, peggio ancora! Sotto le vesti e l'acconciatura.
Per vivere soli si deve essere una bestia o un dio dice Aristotele. Manca il terzo caso: si deve essere l'una e l'altra cosa filosofo.
Perché dopo essere stati in compagnie ordinarie proviamo rimorsi? Perché abbiamo preso alla leggera cose importanti, perché nel discorrere di persone non abbiamo parlato con piena buona fede o perché abbiamo taciuto dove avremmo dovuto parlare, perché all’occasione non siamo balzati in piedi e non siamo andati via, insomma, perché nella compagnia ci siamo comportati come se le fossimo appartenuti.
Perché il conoscere, l’elemento del ricercatore e del filosofo, è congiunto al piacere? Primo e soprattutto, perché in esso si acquista la coscienza della propria forza, ossia per lo stesso motivo per cui sono gradevoli, anche senza spettatori, gli esercizi ginnastici. Secondo, perché nel corso della conoscenza si superano, si vincono o almeno si crede di vincere le idee vecchie e i loro esponenti. Terzo, perché da una nuova conoscenza, sia pure molto piccola, ci sentiamo elevati al di sopra di tutti e ci sentiamo gli unici che al riguardo sanno il giusto.
Perché il legame non si spezzi devi prima averlo morso.
Perdere se stessi. Una volta che si sia trovato se stesso, bisogna essere capace di tempo in tempo di perdersi e poi di ritrovarsi: presupposto che si sia un pensatore. A questo è infatti dannoso essere legato sempre a una stessa cosa.
Pericolo della lingua per la libertà spirituale. Ogni parola è un pregiudizio.
Più di un uomo non è riuscito a diventare un pensatore perché la sua memoria era troppo buona.
Più uno si lascia andare, più lo lasciano andare gli altri.
Poco per volta comincio a vedere chiaro sul più universale difetto del nostro genere di formazione e di educazione: nessuno impara, nessuno tende, nessuno insegna a sopportare la solitudine.
Potrebbe darsi che lo spirito umano abbia già compreso il mondo, ma non lo sappia ancora.
Potrei credere solo a un dio che sapesse danzare. E quando ho visto il mio demonio, l'ho sempre trovato serio, radicale, profondo, solenne: era lo spirito di gravità, grazie a lui tutte le cose cadono. Non con la collera, col riso si uccide. Orsù, uccidiamo lo spirito di gravità.
Praticando i dotti e gli artisti ci si sbaglia facilmente in direzione opposta: non di rado dietro un dotto degno di nota si trova un uomo mediocre, e dietro un mediocre artista si trova spesso addirittura, un uomo rilevantissimo.
Pretendere di essere amati è la presunzione più grande.
Prima dell'effetto si crede a cause diverse da quelle cui si crede dopo l’effetto.
Principio sommo di ogni educazione: che si dia del cibo soltanto a chi ne ha fame!
Profeti del tempo. Come le nuvole ci rivelano in che direzione soffiano i venti in alto sopra di noi, così gli spiriti più leggeri e più liberi preannunciano con le loro tendenze il tempo che farà.
Proprio la cosa più piccola, più sommessa, più lieve, il fruscio di una lucertola, un soffio, un guizzo, uno sbatter di occhi. Di poco è fatta la miglior felicità.
Qual è la specie più alta dell'essere e qual è la più vile? Il parassita è la più vile, ma chi è della specie più alta nutre il maggior numero di parassiti.
Quale luogo spaventevole ha saputo fare della terra il cristianesimo, già per il solo fatto di aver collocato ovunque il crocifisso, e per aver in tal modo designato la terra come il luogo in cui "il giusto viene martirizzato a morte"!
Quando i buoni amici lodano l’uomo d’ingegno, molto spesso egli se ne mostrerà lieto per cortesia e benevolenza, ma in verità la cosa gli è indifferente. Il suo vero essere è affatto inerte a tale riguardo e non è possibile smuoverlo di un passo fuori dal sole o dall’ombra in cui si trova; ma con la lode gli uomini vogliono procurare una gioia e li si rattristerebbe, se non ci si rallegrasse della loro lode.
Quando la gratitudine di molti verso qualcosa getta via ogni pudore, nasce la fama.
Quando la menzogna si accorda con il nostro carattere diciamo le bugie migliori.
Quando la riconoscenza di un gran numero per uno solo perde ogni pudore, allora nasce la gloria.
Quando la virtù ha dormito, si alza più fresca.
Quando sarà che tutte queste ombre di Dio non ci offuscheranno più? Quando avremo del tutto sdivinizzato la natura! Quando potremo iniziare a naturalizzare noi uomini, insieme alla pura natura, nuovamente ritrovata, nuovamente redenta!
Quando si addestra la propria coscienza, essa ci bacia nello stesso tempo in cui morde.
Quando si è presa la decisione di chiudere le orecchie anche al migliore degli argomenti in contrario, si ha un segno del forte carattere. Dunque un'eventuale volontà di stupidità.
Quando siamo costretti a farci una diversa opinione su qualcuno, gli facciamo pagare a caro prezzo il disagio che così ci arreca.
Quando siamo stanchi, veniamo attaccati dalle idee che abbiamo conquistato tempo fa.
Quando una donna ha dotte inclinazioni, di solito qualcosa della sua sessualità non è in ordine. Già la sterilità predispone a una certa virilità del gusto; l'uomo è infatti, con vostra licenza, "l'animale sterile".
Quando uno pensa molto e intelligentemente, non solo il suo volto, ma anche il suo corpo acquista un aspetto intelligente.
Quanta verità può sopportare uno spirito, quanta verità può affrontare uno spirito? Questo è diventato per me sempre più la vera misura del valore.
Quanti uomini coniugati hanno vissuto quel mattino, in cui s'è fatto chiaro per essi che la loro giovane consorte è noiosa e crede il contrario! Per non parlare di quelle donne, la cui carne è volenterosa e il cui spirito è debole.
Quanto più astratta è la verità che tu vuoi insegnare, tanto più devi sedurre anche i sensi a essa.
Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.
Quanto più già si sa, tanto più bisogna ancora imparare. Con il sapere cresce nello stesso grado il non sapere, o meglio il sapere del non sapere.
Quanto più in alto sali, tanto più piccolo ti vede l'occhio dell'invidia.
Quanto più lo spirito diventa gioioso e sicuro, tanto più l'uomo disimpara a ridere forte; per contro gli zampilla continuamente in viso un sorriso intelligente.
Quanto più pensiamo a tutto quello che fu e che sarà, tanto più pallido ci diventa quel che è ora.
Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male.
Quel che un'epoca sente come male, è di solito un contraccolpo inattuale di ciò che una volta fu sentito come bene, l'atavismo di un più antico ideale.
Quel che uno è comincia a rivelarsi quando il suo talento scema, quando egli cessa di mostrare quel che "può". Il talento è anche un ornamento; un ornamento è anche un mezzo per nascondersi.
Quelle ragazze che vogliono procurarsi col solo loro fascino giovanile una sistemazione per tutta la vita e la cui furberia viene ancor più aizzata da madri smaliziate, vogliono esattamente la stessa cosa delle etère, solo che sono più intelligenti e più disoneste di queste ultime.
Quelli che creano sono duri di cuore.
Quello che non mi uccide, mi fortifica.
Queste persone si astengono, è vero: ma la Sensualità, quella cagna, invidiosa e torva, guarda in fuori da tutto ciò che fanno.
Raramente ci si spezza una gamba finché nella vita si sale faticosamente, ciò avviene quando si comincia a farsi le cose facili e a scegliere le vie comode.
Ridere significa essere maligni con tranquilla coscienza.
Riguardo a quel che ci riesce meglio, la nostra vanità vorrebbe che proprio questo fosse per noi il più difficile a farsi. Per l'origine di talune morali.
Riguardo a sacrificio e a spirito di sacrificio le vittime la pensano diversamente dagli spettatori; ma da tempo immemorabile non si è mai data loro la possibilità di dirlo.
Ringraziamento. Un'anima delicata è angustiata dal sapere qualcuno obbligato a ringraziarla; un'anima gretta, dal sapersi obbligata a ringraziare qualcuno.
Scortesie di lettore. La duplice scortesia del lettore nei confronti dell'autore consiste nel lodare il secondo libro di costui a spese del primo (o viceversa) e nel volere che l'autore gliene sia grato.
Scrivere meglio significa contemporaneamente anche pensare meglio.
Se dovessi cercare una parola che sostituisce "musica" potrei pensare soltanto a Venezia.
Se i coniugi non vivessero insieme, i buoni matrimoni sarebbero più frequenti.
Se l'uomo percepisce la verità in uno stato di coscienza, vedrà ovunque solo la miseria e l’assurdità della vita e un grande disgusto lo assalirà.
Se la curiosità non esistesse, si farebbe assai poco per il bene del prossimo. Ma la curiosità si insinua sotto il nome di dovere o di pietà nella casa dello sventurato e del bisognoso. Forse anche nel famoso amore materno v'è una buona parte di curiosità.
Se la fede non facesse felici, non sarebbe creduta: quanto poco essa varrà dunque!
Se la verità è donna, non sarà forse fondato il sospetto che tutti i filosofi, nella misura in cui furono dogmatici, s’intendevano poco di donne?
Se si ha carattere, si ha anche una propria tipica esperienza interiore, che ritorna sempre.
Se si possiede il nostro perché della vita, si va d'accordo quasi con ogni domanda sul come.
Se si tace per un anno, si disimpara a chiacchierare e si impara a parlare.
Se si trasferisce il centro di gravità della vita non nella vita, ma nell’aldilà nel nulla si è tolto il centro di gravità alla vita in generale.
Se tutte le elemosine venissero date solo per compassione, i mendicanti sarebbero tutti quanti morti di fame.
Se un uomo ha una fede robusta può indulgere al lusso dello scetticismo.
Se uno attraversa il fuoco per la sua dottrina che mai prova ciò! Cosa maggiore è che la dottrina propria venga dal rogo di se stessi.
Se uno ha molto da cacciarvi dentro, una giornata ha cento tasche.
Se vi fossero degli dèi, come potrei sopportare di non essere dio! Dunque non vi sono dèi.
Se vi è stato fatto un grande torto, fatene subito cinque piccoli, per giunta! Orribile a vedersi è colui che in solitudine geme sotto il torto.
Se volete arrivare in alto, usate le vostre gambe! Non lasciatevi trasportare in alto, non sedetevi su dorsi e teste altrui!
Sei uno che sta a guardare? O uno che si mette all'opera? O uno che distoglie lo sguardo e si trae in disparte. Terzo caso di coscienza.
Sempre la vita diventa più dura verso la cima: aumenta il freddo, aumenta la responsabilità.
Senza crudeltà non v'è festa: così insegna la più antica, la più lunga storia dell'uomo e anche nella pena v'è tanta aria di festa!
Senza musica la vita sarebbe un errore.
Senza piacere non vi è vita; la lotta per il piacere è la lotta per la vita.
Si "deve" dare il contraccambio, nel bene come nel male: ma perché proprio alla persona che ci fece del bene o del male?
Si ama il proprio desiderio e non la cosa desiderata.
Si chiama Stato il più gelido di tutti i gelidi mostri. Esso è gelido anche quando mente; e questa menzogna gli striscia fuori di bocca: "Io, lo Stato, sono il popolo".
Si comincia a diffidare delle persone molto avvedute, quand'esse si mostrano imbarazzate.
Si comincia con il disimparare ad amare gli altri e si finisce con il non trovare in noi stessi più niente degno di essere amato.
Si critica più aspramente un uomo, un libro, quando se ne disegna l'ideale.
Si danno casi in cui otteniamo una cosa da un uomo solo offendendolo e inimicandocelo: questo sentimento di avere un nemico lo tormenta tanto, che egli approfitta volentieri del primo segno di una disposizione più mite per riconciliarsi e sacrifica sull’altare della riconciliazione quella cosa che per lui prima rappresentava tanto, che non voleva darla a nessun costo.
Si desidera che ci diventi piuttosto nemico l'amico di cui non si possono appagare le speranze.
Si deve imparare ad amare se stessi di un amore completo e salutare, in modo da poter sopportare lo stare con se stessi e non aver bisogno di andare in giro.
Si dimentica la propria colpa, quando la si è confessata a un altro, ma di solito non la dimentica l’altro.
Si dimenticano molte cose del proprio passato e le si scaccia di proposito dalla mente: cioè si vuole che la nostra immagine, che irraggia dal passato verso di noi, ci inganni, lusinghi la nostra presunzione noi lavoriamo continuamente a questo inganno di noi stessi.
Si dovrebbe considerare uno scrittore come un malfattore che solo in rarissimi casi merita l'assoluzione o la grazia: questo sarebbe un rimedio contro il dilagare dei libri.
Si fa bene a mettere i guanti quando si legge il Nuovo Testamento. La vicinanza di tanta sozzura quasi vi ci costringe.
Si impara più presto a scrivere in modo grandioso che a scrivere in modo lieve e semplice.
Si incide a fuoco qualcosa affinché resti nella memoria; soltanto quel che non cessa di dolorare resta nella memoria.
Si loda o si biasima secondo che la lode o il biasimo diano maggior occasione di far brillare la nostra forza di giudizio.
Si mente, sì, con la bocca, ma con il ghigno che si fa in quel momento si dice pur sempre la verità.
Si odono solo le domande alle quali si è in condizione di trovare una risposta.
Si paga caro l'acquisto della potenza; la potenza instupidisce.
Si riconosce un filosofo dal rifuggire tre cose abbaglianti e chiassose: la gloria, i principi e le donne: e con ciò non è detto che non siano queste a venire da lui.
Si ripaga male un maestro, se si rimane sempre scolari.
Si rovina un ragazzino nel modo più sicuro, se gli si insegna a considerare il “pensare allo stesso modo” più alto del “pensare in un altro modo”.
Si sbaglierà di rado se si ricondurranno le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.
Si viene puniti soprattutto per le proprie virtù.
Si è maggiormente in pericolo di essere investiti quando si è appena scansata una vettura.
Si è stati cattivi spettatori della vita, se non si è vista anche la mano che delicatamente uccide.
Si, c'è qualcosa di invulnerabile, d'inseppellibile in me, qualcosa che frantuma le rocce: si chiama la mia volontà. Silenziosa e immutata resta al passare degli anni. Sì, tu sei quella che trasforma tutti i sepolcri in rovine: salute a te, mia volontà! E soltanto dove ci sono sepolcri, ci sono resurrezioni.
Sia questo il vostro onore: amare sempre più di quanto siete amati, non essere mai secondi!
Siamo come vetrine di noi stessi, continuamente, mettiamo in ordine, copriamo o mettiamo in mostra le pretese qualità che altri ci attribuiscono, e lo facciamo per ingannare noi stessi.
Simboli sono tutti i nomi del bene e del male: essi non spiegano, accennano soltanto. Stolto chi vuol da loro attingere sapere.
Sinché si stima ancora poco, non si odia: lo si fa solo quando si stima qualcuno uguale o superiore.
Solo alla fine della conoscenza di tutte le cose, l'uomo avrà conosciuto sé stesso. Le cose infatti sono soltanto i limiti dell'uomo.
Solo gli animali più acuti e attivi sono capaci di provare noia. Un tema per un grande poeta sarebbe la noia di Dio il settimo giorno della creazione.
Solo il cristianesimo ha dipinto il diavolo sulla parete del mondo; solo il cristianesimo ha portato il peccato nel mondo. La credenza nei rimedi, che contro di esso offrì, è stata ormai a poco a poco scossa fin nelle più profonde radici: ma ancora sussiste la credenza nella malattia, che esso ha insegnata e diffusa.
Soltanto di rado anche il più coraggioso tra noi possiede il coraggio di ciò che veramente sa.
Sono le parole più tacite quelle che portano la bufera.
Sorge all'orizzonte il contrario del mondo che veneriamo, e del mondo che viviamo e che siamo. Non resta, che o eliminare le nostre venerazioni o eliminare noi stessi. Quest'ultima cosa è il nichilismo.
Spesso contraddiciamo un’opinione, mentre propriamente ci è antipatico soltanto il tono con cui essa è stata espressa.
Spesso la sensualità affretta troppo il crescere dell'amore, di modo che la radice resta debole e facilmente può essere divelta.
Spesso nei rapporti tra noi e un’altra persona il giusto equilibrio dell’amicizia ritorna, se poniamo qualche granello di torto nel nostro piatto della bilancia.
Spesso, fra i ricchi, la generosità è soltanto una forma di timidezza.
Spirito è la vita che taglia nella propria carne: nel suo patire essa accresce il suo sapere.
Stanchezza, che d'un sol balzo vuol attingere le ultime cose, con salto mortale: una misera ignorante stanchezza, che non vuol più nemmeno volere: essa ha creato tutti gli dèi e i mondi dietro il mondo.
Sui monti la via più diretta è quella da vetta a vetta: ma per questo occorre che tu abbia gambe lunghe.
Temo che gli animali vedano nell'uomo un essere loro uguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale: vedano cioè in lui l'animale delirante, l'animale che ride, l'animale che piange, l'animale infelice.
Tu dici che è la buona causa che consacra perfino la guerra? Io ti dico: è la buona guerra che consacra ogni causa.
Tu gli hai offerto un’occasione di mostrare grandezza di carattere ed egli non l’ha sfruttata. Non te lo perdonerà mai.
Tutte le azioni sono essenzialmente ignote.
Tutte le cose buone sono forti stimolanti della vita, persino ogni buon libro che sia scritto contro la vita.
Tutte le cose che sono veramente grandi, a prima vista sembrano impossibili.
Tutti coloro che di regola hanno successo, posseggono una profonda scaltrezza nel far apparire sempre solo come forze le loro deficienze e debolezze; per cui le devono conoscere in modo straordinariamente chiaro e preciso.
Tutti gli ideali sono pericolosi, perché avviliscono e condannano il reale; tutti sono veleni, ma temporaneamente indispensabili come rimedi.
Tutti gli uomini che facciamo aspettare a lungo nell'anticamera del nostro favore vanno in fermentazione o divengono acidi.
Tutti pensano che il frutto sia l'essenziale dell'albero, quando in realtà è il seme.
Tutto ciò che si allontana da noi si rimpicciolisce.
Tutto ciò che è abituale intesse intorno a noi una rete di ragnatele che diventa sempre più salda; e ben tosto ci accorgiamo che i fili sono divenuti corde e che noi stessi vi stiamo in mezzo come un ragno che vi si sia impigliato e che debba nutrirsi del suo stesso sangue. Perciò lo spirito libero odia tutte le abitudini e regole, tutto ciò che è durevole e definitivo, perciò lacera sempre di nuovo, con dolore, la rete intorno a sé: benché in conseguenza di ciò sia destinato a soffrire numerose, piccole e grandi ferite giacché quei fili egli li deve strappare da sé, dal proprio corpo, dalla propria anima. Egli deve imparare ad amare là dove prima odiava, e viceversa.
Tutto ciò che è profondo ama la maschera, e le cose più profonde nutrono addirittura odio per quel che è immagine e somiglianza.
Tutto ciò che è troppo stupido per essere detto può essere cantato.
Tutto ciò che è umano merita, riguardo alla sua genesi, la considerazione ironica; perciò l’ironia nel mondo è così superflua.
Tutto nella donna è un enigma, e tutto nella donna ha una soluzione: questa si chiama gravidanza.
Un aforisma, modellato e fuso con vigore, per il fatto che viene letto non è ancora "decifrato"; deve invece prendere inizio, a questo punto, la sua interpretazione, per cui occorre un'arte dell'interpretazione.
Un idealista è incorreggibile: se è allontanato dal suo paradiso farà un ideale del suo inferno.
Un matrimonio si dimostra buono se sopporta per una volta un'eccezione.
Un mezzo sicuro per irritare la gente e metterle in testa pensieri cattivi è quello di farla aspettare a lungo. Ciò rende immorali.
Un moralista è il contrario di un predicatore di morale; è un pensatore che vede la morale come sospetta, dubbiosa, insomma come un problema. Mi spiace di dover aggiungere che il moralista, per questa stessa ragione, è lui stesso una persona sospetta.
Un politico divide l’umanità in due classi: strumenti e nemici. Il ché significa che ne conosce una sola, la seconda.
Un popolo è il giro vizioso della natura per giungere a sei, a sette grandi uomini. Sì: e per poi scantonarli.
Un pò di salute ogni tanto è il miglior rimedio per l’ammalato.
Un tempo si cercava di dimostrare che Dio non esiste, oggi si mostra come ha potuto avere origine la fede nell'esistenza di un Dio, e per quale tramite questa fede ha avuto il suo peso e la sua importanza: in tal modo una controdimostrazione della non esistenza di Dio diventa superflua. Quando una volta si erano confutate le prove addotte "per dimostrare l'esistenza di Dio", restava sempre il dubbio che si potessero trovare ancora prove migliori di quelle già confutate: a quel tempo gli atei non erano capaci di far tavola rasa.
Un uomo appare ricco di carattere molto più spesso perché segue sempre il suo temperamento, che non perché segue sempre i suoi principi.
Un uomo di genio è insopportabile, se non ha almeno altre due qualità: la gratitudine e la purezza.
Un uomo non ha orecchie per ciò a cui l'esperienza non gli ha ancora dato accesso.
Un'anima che si sa amata, ma che da parte sua non ama, rivela la propria feccia, quel che v'è d'infimo, in essa, emerge.
Un'anima fine non è quella che è capace dei voli più alti, ma quella che si alza poco e si abbassa poco, e abita però sempre in un’aria e a un’altezza libere e luminosa.
Una bella donna ha qualcosa in comune con la verità: entrambe danno più felicità quando si desiderano che quando si posseggono.
Una buona sentenza è troppo dura per il dente del tempo e non viene consumata neanche da tutti i secoli, benché serva da nutrimento a ogni epoca: in tal modo essa rappresenta il grande paradosso della letteratura, l'imperituro in mezzo al mutevole, l'alimento che rimane sempre apprezzato, come il sale, e mai, come persin questo, diventa insipido.
Una cosa bisogna averla: o uno spirito lieve per natura o uno spirito alleviato dall’arte e dal sapere.
Una cosa buona non ci piace, se non ne siamo all'altezza.
Una cosa non spiegata e oscura è ritenuta più importante di quella spiagata e chiara.
Una felicità che finora l’uomo non ha mai conosciuto: la felicità di un dio colmo di potenza e d’amore, di lacrime e di riso, una felicità che, come il sole alla sera, non si stanca di effondere doni della sua ricchezza inestinguibile e li sparge nel mare, e come il sole, soltanto allora si sente assolutamente ricca, quando anche il più povero pescatore rema con un remo d’oro! Questo sentimento divino si chiamerebbe, allora umanità!
Una passeggiata in un manicomio mostra che la fede non prova nulla.
Una piccola vendetta è più umana di nessuna vendetta.
Una tarda giovinezza è lunga giovinezza.
Una virtù che dona è la virtù più nobile.
Uno va dal prossimo perché cerca se stesso, un altro, perché vorrebbe perdere se stesso.
Vergognarsi della propria immoralità: è un gradino della scala, al termine della quale ci si vergognerà anche della propria moralità.
Vero, noi amiamo la vita, non perché siamo abituati a vivere, ma perché siamo abituati ad amare.
Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Lo sappiano o no: costoro esercitano il veneficio. Dispregiatori della vita essi sono, moribondi e avvelenati essi stessi, hanno stancato la terra: possano scomparire!
Vi sono perdite che comunicano all'anima una sublimità, nella quale essa si astiene dal lamento e cammina in silenzio come sotto alti neri cipressi.
Vi sono tante cose tra cielo e terra, di cui solo i poeti hanno potuto sognare!
Vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza.
Vi è un grado di falsità incallita, che si chiama coscienza pulita.
Vigorosa concisione, calma e maturità quando trovi in un autore queste qualità, fermati e festeggia una lunga festa in mezzo al deserto: per molto tempo non ti capiterà più una simile fortuna.
Vivere con immensa e superba imperturbabilità, sempre al di là.
Vivere in modo tale che tu abbia bisogno di desiderare di rivivere, questo è il tuo dovere.
Vivere, in generale, vuol dire essere in pericolo.
Viziosa è ogni specie di contronatura. La più viziosa specie d'uomo è il prete: egli insegna la contronatura. Contro il prete non si hanno ragioni, si ha il carcere.
Voi che accettate la responsabilità di tutto tranne che dei vostri sogni. Niente vi appartiene più dei vostri sogni.
Voi guardate verso l'alto, quando cercate elevazione. E io guardo in basso, perché sono elevato.
Voi mi dite: “la vita è pesante da portare”. Ma perché mai avreste la mattina il vostro orgoglio e la sera la vostra rassegnazione? La vita è pesante da portare: ma, per favore, non fate troppo i delicati! Noi siamo tutti quanti graziosi e robusti asini e asine. Che cosa abbiamo in comune col bocciolo di rosa, che trema per il peso di una goccia di rugiada?
Voi non vi rendete conto delle esperienze che fate. Correte attraverso la vita come ubriachi e, ogni tanto, cadete da una scala. Tuttavia, grazie alla vostra ebbrezza, non vi rompete le ossa: i vostri muscoli sono troppo bolsi e la vostra testa troppo ottenebrata perché possiate, come noi altri, trovare troppo dure le pietre di cui la scala è fatta. Per noi, la vita costituisce un pericolo maggiore: noi siamo fatti di vetro; quando cadiamo, guai a noi! Quando cadiamo, tutto, per noi, è perduto.
Voi solitari di oggi, voi che prendete congedo, voi dovrete una volta essere un popolo: da voi che avete eletto voi stessi, deve nascere un popolo eletto, e da esso il superuomo.
Volere la verità, significa riconoscersi impotenti a crearla.
Vuoi cattivarti la sua simpatia? Mostrati imbarazzato dinanzi a lui.
Vuoi conoscerti, vedi la condotta degli altri; vuoi comprendere gli altri, guarda in cuor tuo.
Vuoi unirti agli altri? O precederli? O andare per la tua strada? Occorre sapere quel che si vuole e se si vuole. Quarto caso di coscienza.
È di gran lunga più gradevole offendere e chiedere più tardi perdono, che essere offesi e accordare perdono. Chi fa la prima cosa, dà un segno di potenza e poi di bontà di carattere. L’altro, se non vuol passare per inumano, deve, già per questo perdonare; il godimento dell’umiliazione dell’altro è, a causa di questa costrizione, limitato.
È disumano benedire là dove qualcuno viene maledetto.
È falso sino all’assurdo vedere in una “fede”, per esempio nella fede della redenzione per mezzo di Cristo, il segno distintivo del cristiano: soltanto la pratica cristiana, una vita come la visse colui che morì sulla croce, soltanto questo è cristiano.
È impossibile che il nostro conoscere possa andare al di là dello stretto necessario per la conservazione della vita. La morfologia ci mostra che i sensi, i nervi, nonché il cervello si sviluppano proporzionalmente alla difficoltà di nutrirsi.
È mia ambizione dire in dieci frasi quello che altri dicono in interi volumi.
È per l'uomo come per l'albero. Quanto più egli vuole elevarsi in alto e verso la luce, con tanto più forza le sue radici tendono verso terra, in basso, verso le tenebre, l'abisso.
È più facile confrontarsi con la cattiva coscienza che non con la cattiva reputazione.
È più nobile darsi torto che farsi dare ragione, specie quando si ha ragione.
È prerogativa della grandezza recare grande felicità con piccoli doni.
È un giusto giudizio dei dotti che gli uomini di tutti i tempi abbiano creduto che cosa sia bene e male, degno di lode e di biasimo. Ma è un pregiudizio dei dotti che noi adesso lo sappiamo meglio di qualsiasi altro tempo.
È un pensatore: vale a dire è bravo a vedere le cose più semplici di quel che sono.
È vero, abbiamo buoni motivi per stimare poso ciascuno dei nostri conoscenti, fossero anche i più grandi; ma altrettanto buoni per rivolgere questo sentimento contro noi stessi. E così sopportiamoci a vicenda, visto che sopportiamo noi stessi.
È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un po' di follia nell'amore. Ma c'è sempre un pò di ragione nella follia.